LA “MALAGRAZIA” DI ISGRÒ AL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE DI MILANO
Dopo il successo nella rassegna “Nuove Storie” al Teatro Elfo Puccini durante la scorsa stagione “Malagrazia”, scritto da Michelangelo Zeno, ideato e diretto da Giuseppe Isgrò torna in scena al Teatro della Contraddizione di Milano. Un’ora intensa in cui il pubblico assiste allo scambio/scontro di due fratelli gemelli eterozigoti, apparentemente rinchiusi in una stanza senza finestre e con un sottofondo di rumori a tratti assordanti.
(Se)Bastiano e (Car)Melo, interpretati con maestria da Daniele Fedeli e Edoardo Barbone, instaurano dialoghi assurdi, saltano, ballano un loro tip tap, a tratti si fermano e tentano di ricordare la loro nascita e dare un senso al loro spazio. Vivono in un mondo a parte, dove non sono rinchiusi, ma in cui scelgono di restare e sfidarsi. Bastiano domina su Melo, lo guida, lo influenza, ma nessuno dei due sa più dell’altro. Il suono, a volte volutamente fastidioso, di Stefano De Ponti ben rappresenta quello che passa nella loro mente, nella loro dimensione, confusa, distorta, intricata, con momenti di rimando alla tragedia greca e all’epoca contemporanea. I due fratelli cercano qualcosa che non sanno neanche cosa sia, fino a quando una farfalla, che Melo definisce “grazia” anche nel mangiare un calabrone, li incanta. Poco a poco il loro spazio rumoroso e distorto prende la forma di un’isola, la loro isola, un nucleo dal quale una nuova umanità può follemente nascere, l’isola chiamata “Malagrazia” perché non si può vivere con la stessa grazia di una farfalla libera, ma solo con quella sfortunata di una prigionia inconsapevole.
Un buon risultato per la compagnia Phoebe Zeitgeist e per il regista Isgrò, gli attori Edoardo Barbone e Daniele Fedeli sono impeccabili e coesi nella loro impegnativa prova d’attore decisamente riuscita.
Roberta Usardi