“LO “SPECCHIO DI CROCE” DI DOMENICO CAVALCA. LA TRADIZIONE MANOSCRITTA” DI ALFREDO TROIANO
Che la fortuna dei libri segua le mode e le tendenze dei tempi è cosa che non dovrebbe ormai destare meraviglia. Un classico della letteratura religiosa trecentesca, “Specchio di Croce” di Domenico Cavalca ne è un esempio evidente: per lungo tempo opera diffusamente letta e studiata in ambienti ecclesiastici e laici, oggi rimane ignota ai più. Lo studio di Alfredo Troiano, che ha come risultato il volume “Lo “Specchio di Croce” di Domenico Cavalca. La tradizione manoscritta”, (pp.345, euro 23) edito da Aracne Editrice ha il merito di raccogliere, ordinare e catalogare, appunto, la tradizione manoscritta di quest’opera e il suo contributo si profila come un solido e prezioso strumento filologico. A una sezione preliminare, che traccia la storia del testo e della sua fortuna, segue un ampio catalogo, mentre a ciascuno dei 127 manoscritti è dedicata una scheda, che segue un format preciso, con informazioni codicologiche, paleografiche, testo e bibliografia. Di grande pregio è anche l’appendice iconografica. Infine, la capacità di mette in luce errori congiuntivi tra i codici, ne evidenzia le relazioni genetiche, che – aspetto degno di merito – vengono raffigurate in uno stemma codicum.
Lorenzo Sardone