VORREI UNA VOCE #conilTeatro ai tempi del COVID -19
“Vorrei una Voce” #conilteatro ai tempi del Covid-19, nell’ambito del Progetto Il Teatro per Sognare confluito nel Progetto “Teatrali, storie d’Integrazione e Libertà” realizzato in collaborazione e con il sostegno della Caritas diocesana di Messina Lipari Santa Lucia del Mela con la guida dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla e del Direttore della Caritas Padre Nino Basile, è fortemente voluto dalla Direttrice della Casa Circondariale di Gazzi, Angela Sciavicco, dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Antonella Machì e dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Nicola Mazzamuto.
Il direttore artistico del teatro Piccolo Shakespeare, all’interno dell’Istituto penitenziario, Daniela Ursino insieme al regista e attore Tindaro Granata che dirige il laboratorio teatrale femminile e l’aiutoregia Antonio Previti e tutta la squadra del Progetto, hanno pensato che oggi più che mai, sarebbe stato importantissimo che l’attività di laboratorio, potesse continuare e quindi riprendere in una nuova forma, seppur con i tanti limiti connaturati allo strumento a distanza.
Il TEATRO, genera effetti positivi, ha effetti sui comportamenti del gruppo, genera Bellezza, è una cura per l’animo umano, costituisce uno spazio di libertà, un modo per elaborare i pensieri, per comunicare, per dare sfogo alle emozioni e in questo momento particolarmente delicato, potrà essere, per i detenuti, uno strumento importante per affrontare l’emergenza e riuscire ad elaborare più facilmente la distanza dai propri cari dando consistenza e un valore a quel “tempo senza tempo” vissuto all’interno delle mura del Carcere.
VORREI UNA VOCE – #conilteatro … ai tempi del COVID -19
“Vorrei una voce” parte da un’idea del regista Tindaro Granata di mettere in connessione Voci d’eccezione, che si racconteranno, dando Voce alle loro emozioni, alla loro storia di una scelta di vita che ha incontrato l’Arte, si racconteranno alla “Libera Compagnia del Teatro per Sognare” al femminile, si alterneranno così in dei momenti di confronto, gli attori, in ordine di incontro, Giulio Scarpati, le attrici Emanuela Mandracchia, Pamela Villoresi, oggi anche Direttore artistico del Teatro Biondo di Palermo, Elisabetta Pozzi, Mariangela Granelli, la cantante jazz Simona Trentacoste ed a chiudere l’attrice e produttrice Mariagrazia Cucinotta che ha portato anche la bellezza della sua Sicilia nel mondo.
È un Progetto sperimentale che vuole essere un momento di incontro, un modo di proseguire l’attività e stare uniti anche se a distanza, in attesa e desiderosi di poter riprendere le lezioni di laboratorio in modo normale, sperando di poter mettere in scena lo spettacolo, “E allora sono tornata”, dedicato alla grande Mina e che era previsto il 26 marzo.
Il progetto vuole dare Voce attraverso il Teatro, ai detenuti per dare loro un momento di distrazione per affrontare con più forza questo periodo che li vede fragili e ancor più lontani dai loro affetti; “Vorrei una Voce” sarà un ponte con l’esterno, un trait d’union tra i detenuti e gli artisti, un progetto che vuole cercare, attraverso il Teatro, di accorciare le distanze, “stando tutti a distanza staremo comunque Vicini!”
Così la squadra di “E allora sono tornata” riprende con “Vorrei una Voce” che, oggi, si unisce anche alla Voce degli Artisti che in questo momento non possono essere in Teatro e allora… il Piccolo Shakespeare , diventa – con l’hashtag #conilTeatro anche un luogo Simbolo di Cultura – fucina di Bellezza, dove virtualmente si incontrano tanti nomi noti del teatro e dello spettacolo italiano.
Insieme a questi momenti di incontro con gli ospiti d’eccezione, il regista Tindaro Granata dirigerà le detenute-attrici, per tracciare una prosecuzione del cammino di formazione che era in atto per la preparazione di “E allora sono tornata” di cui è stato pubblicato il trailer in occasione degli 80 anni della Tigre di Cremona.
Gli incontri vedranno anche la partecipazione della squadra del progetto, l’attore Pippo Venuto, la giornalista Elisabetta Reale che segue la narrazione dell’attività, la coreografa Giorgia Di Giovanni, la costumista Francesca Cannavò, il truccatore Jo’ Rizzo, l’hair stylist Carmelo D’Arrigo e Maria Di Pietro, tutti in attesa di poter riprendere le prove dello spettacolo.
VORREI UNA VOCE sarà… vorrei un tempo di crescita, vorrei un tempo di solidarietà, vorrei un tempo di ascolto, “Vorrei una voce” sarà dedicato a quelle parole che non potranno essere pronunciate ora, a quelle parole che rimangono sospese in attesa del ritorno, tanto atteso, a una normalità, a un potere fare il vero Teatro, dal vivo.
Daniela Ursino – Presidente D’aRteventi