Un racconto a quattro voci per svelare man mano quattro vite e quattro punti di vista davvero differenti: un bambino, una bambina, un padre e una madre (e due cani!). I racconti sono dunque diversi tra di loro e notiamo subito che cambia lo stile dei disegni, cambiano i paesaggi che incontrano le quattro stagioni e ancora il registro linguistico e addirittura il carattere utilizzato per la scrittura: tutto va a definire gli stati d’animo dei personaggi. Ci troviamo quindi davanti a storie diverse ma unite dalla stessa esperienza, nella stessa giornata e nello stesso momento. Le immagini, di primo acchito semplici e lineari, nascondono infiniti dettagli visibili solo a una seconda o una terza lettura e, guardando con più attenzione, notiamo anche rimandi a opere d’arte famose, da Hopper a Magritte e ancora rimandi cinematografici e elementi tradizionali (addirittura Babbo Natale!).

Durante una passeggiata al parco conosciamo la prima voce, una donna dominante, che ama suo figlio Charles ma lo domina con la sua iperprotettiva; la seconda voce é di un padre, un uomo depresso e senza lavoro, ma che riceve quotidianamente una carica di affetto ed energia da sua figlia Smudge; la terza voce è quella di Charles, il bambino che si sente intrappolato dentro casa e costantemente controllato dalla madre, è simpatico e molto felice di aver incontrato Smudge, la quarta voce, una bambina solare e fantasiosa, in grado di colorare ogni cosa che tocca!

Anthony Browne è un illustratore britannico che con “Voci nel parco” (ristampa Camelozampa, Collana Le Piume 2018, pp. 36, euro 16) mostra tutta la sua genialità, creando un’esperienza surreale, divertente e riflessiva. Nasce da un libro che lo stesso Browne scrisse più di vent’anni fa “Passeggiata nel parco”, raccontata dal punto di vista del narratore, e che in seguito ha deciso di restituirci a quattro voci. I giochi di immagine lasciano trasparire un alone di tristezza e solitudine, amore e serenità, legami e amicizia. Il risultato è un bellissimo album illustrato, da sfogliare e risfogliare infinite volte per scoprire e notare sempre cose nuove e differenti.

Marianna Zito