“Viaggi immaginari” di Michail Kuzmin
Voland propone in una nuova edizione due romanzi brevi di Michail Kuzmin (2022, pp. 224, euro 8.50). “Viaggi immaginari”, titolo di questo libro, è un concentrato di cultura poiché ai due romanzi si aggiunge una postfazione di Sergio Trombetta e una un saggio di S. Karlinskij sull’omosessualità nella letteratura russa. Ma andiamo per gradi, l’entusiasmo mi sta forse strascinando oltre.
Già dalle prime righe di “Avventure di Aimè Leboeuf”, il primo dei due romanzi, ci si trova immersi in quell’atmosfera decadente che tanto ricorda Baudelaire o Wilde. La trama si sviluppa tra Parigi, Firenze e la Germania. Aimè, giovane di bell’ aspetto e molto amato dalle donne, nel suo peregrinare ci distrae per l’astuzia e la capacità di reagire o adattarsi a ogni situazione imprevista, fino al punto di fingersi chi non è e traendo da questa situazione il massimo vantaggio.
Nel “Viaggio di Sir John Fairfax in Turchia” il senso dell’avventura è ancora più forte, il giovane John, che sogna di fare il marinaio, si trova presto ad affrontare situazioni impreviste e intrecci amorosi che coinvolgono il lettore. Nel suo viaggio John si ritroverà, suo malgrado tra mille peripezie, prima a Smirne e successivamente a Istanbul e a Damasco. La descrizione di queste città fa pensare a una conoscenza personale dell’autore del medio Oriente o a una passione e attrazione verso quei paesi, passione tale da trascinare il lettore nelle vie di Damasco tra giardini rigogliosi, strette vie e Bazar ricchi di fascino.
Due romanzi divertenti, avvincenti, poco convenzionali e che attraggono il lettore che verrà incuriosito e invogliato a conoscere in maniera più approfondita la storia di questo scrittore anticonformista, espressione rappresentativa del dandismo russo, che ebbe il coraggio nei sui lavori di parlare esplicitamente di omosessualità e di relazioni omosessuali, che vengono sempre descritte con estrema delicatezza e sensibilità.
Proprio a causa della sua omosessualità Kuzmin verrà isolato ed emarginato dopo l’avvento di Stalin, morirà di polmonite nel 1936. La Postfazione e il saggio sull’omosessualità in Russia dal XI al XX secolo aggiunto in appendice fanno di questo libro un piccolo gioiello, utile anche ad approfondire il contesto storico in cui l’autore è vissuto.
Anna Lisa Coletta