Venezia: “Contrapposto Studies”, Bruce Nauman a Punta della Dogana
“…credo che l’arte incominci con l’abilità di comunicare, non una marea di informazioni, ma un’esperienza…”
La mostra
Bruce Nauman (1941) è una delle figure più rilevanti del panorama artistico mondiale che ha contaminato con le sue opere rivoluzionarie, nate attraverso suoni, video, film, neon, ologrammi e 3D. Ed ecco che la sua esposizione “Contrapposto Studies” – con la curatela di Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois – arriva a Palazzo Grassi – Punta della Dogana, dove sarà in mostra fino al 9 gennaio 2022 – facendoci immergere immediatamente in un corpus di istallazioni video recenti, che riprendono una selezione di opere del passato. Proseguendo ci troviamo di fronte a tre aspetti rilevanti del lavoro dell’artista americano: lo studio dell’artista come spazio creativo, l’uso del corpo nella performance e l’esplorazione del suono.
“Il contrapposto – elemento fondamentale della scultura occidentale nato in Grecia nel V secolo a. C., che diventa una delle principali caratteristiche dell’arte rinascimentale – definisce la postura della figura umana rappresentata in piedi quando il peso del corpo si poggia su una sola gamba, creando così una torsione dinamica che contrasta con la rigidità delle opere arcaiche anteriori”.
Cosa fa un artista quando è da solo nel suo studio?
L’obiettivo di Nauman è dimostrare la precarietà di quelli che crediamo essere i nostri punti di riferimento fondamentali, quali il tempo, lo spazio e il linguaggio; con l’obiettivo di creare disagio, di coinvolgere e sconvolgere chi si trova immerso nelle sue istallazioni che toccano temi come la vita, la morte, il dolore, il piacere, il corpo, l’identità e il linguaggio stesso. Nauman vuole sorprendere, dialogare con il visitatore, sopraffarlo sia fisicamente sia mentalmente.
Le istallazioni audio, come For Beginners di Terry Allen, in relazione alle azioni eseguite, sottolineano il conflitto tra la regola che stabilisce un dato comportamento e la libertà di interpretazioni degli artisti. Fulcro della mostra è Contrapposto Studies, I through VII (2015/2016) creata con l’utilizzo delle più recenti tecniche di suono e immagine e frammentata in sette proiezioni imponenti – un evidente rimando al concetto classico – Bruce Nauman rivisita la sua opera video Walk with Contrapposto del 1968 per mostrarne le contrapposizioni e differenze dovute all’avanzare dei mezzi tecnologici, cinquant’anni dopo, sottolineando il mutamento dei corpi con il trascorrere del tempo. Indossando una t-shirt e un jeans, l’artista – come nel lavoro passato – cerca di camminare in linea retta con le mani intrecciate dietro la testa, mantenendo una posa in contrapposto; la differenza è che nell’opera recente il corpo sembra rimanere sempre nello stesso punto, mentre la parete alle spalle è in continuo movimento.
“Quando ho realizzato le performance, molto tempo fa, erano più che altro una lista contenente le possibilità di compiere alcuni tipi di movimento: stare in piedi, piegarsi, sedersi, sdraiarsi… E una lista di quelli che mi sembra vano essere movimenti discreti. Ho scoperto che certe posizioni sembravano avere forti connessioni emotive mentre altre erano solamente cambiamenti privi di senso”.
Bruce Nauman Archive for the Future
La mostra è accompagnata e anticipata da un ciclo di conversazioni dal titolo “Nauman Archive for the Future” condotte dai curatori Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois insieme ad artisti, storici dell’arte, ballerini, performer e musicisti provenienti da tutto il mondo. Prendendo come punto di partenza la mostra a Venezia, i diversi protagonisti discuteranno del lavoro di Bruce Nauman e del suo potenziale impatto futuro.
Philippe Parreno, Anne Imhof, Boris Charmatz, Paul Maheke, Élisabeth Lebovici, Ralph Lemon, Tatiana Trouvé, Teodor Currentzis, Lenio Kaklea, Elisabetta Benassi e Nairy Baghramian sono gli ospiti invitati a partecipare a questo dibattito. Ogni mercoledì, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17, i mediatori culturali sono a disposizione nelle sale di Punta della Dogana per dialogare con i visitatori.
Marianna Zito