“VANI D’OMBRA” – I segreti di Simone Innocenti
Dentro i muri di un paese succedono cose, cose che è bene non dire, non raccontare, cose che devono restare chiuse, nascoste, segrete. Ma quando hai tredici anni e la scuola è finita si ha voglia di vedere il mondo e per avere un cannocchiale si chiede un telescopio, è il trucco semplice e abusato per avere quello che si desidera. Le lenti del cannocchiale vanno oltre i muri, si arrampicano sulle finestre e vanno al di là, dove qualcosa succede, dove Michele Maestri, tredicenne, vede ciò che non deve vedere. E, scoperto, viene chiuso in un armadio, all’interno del quale, nel buio che lo circonda sente anche se non vede, non vede quello che succede ma sente e quel che sente gli cambierà la vita perché è stato come vederlo, ed è un qualcosa che non dimenticherà più.
“Vani d’ombra” di Simone Innocenti (Edizioni Voland 2019, pp. 146, euro 15) è un libro bellissimo e difficile, dalla scrittura matura e grandiosa, lineare e complessa allo stesso tempo, mai barocca, dove gli odori si sentono, l’aria di respira, i quadri d’ambiente sono affreschi dai colori tenui e lontani. È un libro da leggere e rileggere per poterlo apprezzare a pieno, gustarne l’essenza, percorrere il viaggio del protagonista attraverso la vita, al di là degli inganni, dei tradimenti, della delusione e del dolore.
Francesco De Masi