VAN GOGH E GAUGUIN al Teatro Lo Spazio di Roma
Una giovane regista milanese alla sua prima esperienza nella capitale, con un testo originale già vincitore del Premio Fersen alla drammaturgia 2015, Biancanives Togliani debutta alla regia al Teatro Lo Spazio di Roma con il suo Goghgauguin in scena fino al 4 febbraio. Un tema sul quale nessuno finora si è mai cimentato: il profondo legame tra due artisti del calibro di Vincent Van Gogh e Paul Gauguin; si parla di amicizia ma anche di tensioni, con la costante gelosia di Gauguin verso l’amico – per lui un assoluto genio – che riporta un po’ alla stessa gelosia raccontata da Antonio Salieri verso quel genio di Mozart circa un secolo prima. Van Gogh vede, invece, in Gauguin il vero e unico amico col quale condividere ansie, paure e frustrazioni di artista incompreso in un mondo in cui nessuno riconosce il talento; argomento quanto mai attuale ancora oggi e in cui si rispecchia un gran numero di artisti.
I due protagonisti Guido Targetti – Van Gogh – e Adelmo Togliani – Gauguin – sfoggiano un notevole lavoro attoriale su personaggi così lontani da noi, poco contemporanei e sconosciuti nel profondo delle loro vite, impiegando con funzionalità il linguaggio difficile che il testo richiede. Il rapporto tra i due artisti è impreziosito dalla figura istrionica di Sien Hoornik – interpretata magistralmente da Adele Tirante – prostituta amante di Van Gogh nonché sua modella, che funge da collante tra i due. Sien fa da narratrice della storia entrando e uscendo dalla scena e avvalendosi della cetra, strumento da lei stessa suonata dal vivo tra un intermezzo e un altro. Si crea tra i personaggi un rapporto amoroso a tre: Van Gogh ama Sien, Sien ama entrambi, Gauguin ama Sien soltanto per estorcere informazioni sul lavoro artistico di Van Gogh, così tanto invidiato.
I tre personaggi sono sempre in scena e si muovono continuamente cambiando essi stessi la scenografia: quadri appesi raffiguranti girasoli, mobilio di legno rifinito con colori a pastello, che richiama costantemente l’oggetto di discussione, la pittura; la scena è quindi un vero e proprio quadro da museo. Il testo salta avanti e indietro nel tempo, facendo perdere allo spettatore la cognizione cronologica degli eventi, ma anche la percezione di cosa sia davvero accaduto e cosa appartenga, invece, alla pura fantasia dei personaggi.
Tra amori e dissapori spicca infine il sentimento della nostalgia di Gauguin per i tempi che non ci sono più, e la consapevolezza che, in fin dei conti, anche per lui Van Gogh era un vero amico.
V.M.
Foto archivio Teatro Lo Spazio