“Utøya” al Teatro Litta con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
Norvegia, Luglio 2011. Una coppia di genitori discute per futili motivi mentre la loro figlia Kristine di 16 anni è stata mandata dal padre al raduno dei giovani laburisti norvegesi. Pochi chilometri più in là, una poliziotta discute col suo capo che non le vuole accordare un giorno di ferie: lei avrebbe voluto portare i bambini dai nonni il giorno seguente, ma lui le impedisce di fare un cambio di turno con un collega. Anche in una tranquilla zona di campagna ci sono un uomo e una donna che discutono: sono due contadini, fratello e sorella; lui si dedica più a spiare il nuovo silenziosissimo vicino che al lavoro e lei lamenta di dover portare tutto il peso della fatica nei campi sulle proprie spalle.
Al Teatro Litta di Milano, la Compagnia ATIR mette in scena tre storie apparentemente scollegate tra loro. In realtà, un filo rosso come il sangue finirà per unirle a Utøya, isola a 40km da Oslo, il 22 Luglio 2011. Il resto è storia: al raduno dei giovani laburisti sull’isola irrompe un trentenne norvegese armato che spara e uccide a sangue freddo 69 ragazzi. Alle pattuglie in servizio sulla costa di fronte a Utøya viene negato il permesso di intervenire: il governo affida il compito alle Forze Speciali molto più lontane e costrette a ben tre trasbordi per un guasto al traghetto con cui si apprestavano a raggiungere l’isola. Infine, si scoprirà che l’attentatore aveva pianificato il suo gesto per mesi in una casa in campagna mettendo a punto nei minimi dettagli le mosse da compiere, compresa la realizzazione di un ordigno da far esplodere al Palazzo del Governo di Oslo come diversivo nel quale morirono otto persone.
Mattia Fabris e Arianna Scommegna per la regia di Serena Sinigaglia sono magistrali nel rappresentare il potente testo di Edoardo Erba. La tragedia viene così evocata attraverso il coinvolgimento di tre coppie di personaggi che ruotano intorno al nucleo della storia, portandoci a (ri)vivere Utøya senza mettere in scena l’isola, senza portare ancora una volta alle luci della ribalta quell’attentatore che nella sceneggiatura non merita neanche di essere nominato. Quello che conta e che non bisogna dimenticare è la potenza devastante del suo atroce gesto, che si sparge in tutta la Norvegia e tocca tutti noi: genitori, servitori dello stato o semplici persone.
“Utøya” è una finestra sulla storia, un’occasione per ricordare e riflettere su una tragica vicenda di cui quasi non si parla più. Il testo è stato scritto con la consulenza di Luca Mariani, autore del libro “Il silenzio sugli innocenti”; lo spettacolo, co-produzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Metastasio di Prato con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia, è andato in scena al Teatro Litta dall’11 al 16 Febbraio.
Giulia Acconcia