“Una storia stupida”: la genuinità di Simone Pierotti nel suo primo EP
Roma, 11 giugno 1995: nasce un cantautore, Simone Pierotti.
11 giugno 2021: Simone Pierotti pubblica il suo EP, dal titolo “Una storia stupida”. Un doppio traguardo. Per questo primo lavoro discografico Simone Pierotti non solo è autore di tutti i brani, ma anche produttore. I sei brani che compongono “Una storia stupida” arrivano dritti al cuore dell’ascoltatore grazie all’innata spontaneità e sincerità che l’artista possiede. Un disco da cantare subito, con melodie fresche che rimangono impresse facilmente, come già avevano preannunciato i singoli “A cosa serve” e “Forse non lo sai”.
“tu portami via da tutto quello che conta, se accendi la luce un altro sguardo non basta” – “A cosa serve”
Prima di entrare nel dettaglio dei brani partiamo dalla cover, che raffigura la città natale dell’artista in uno scatto emozionante con il titolo dell’EP scritto con lettere ritagliate da un giornale. Semplice e di grande effetto, cosa che si riflette nelle sei canzoni presenti, a partire dall’inizio trascinante di “Ancora un po’” alla ballata poetica che si gusta in “A cosa serve” per arrivare all’ultimo singolo “Forse non lo sai” un altro lento, ma che a differenza del precedente ha un tipo di interpretazione diversa, quasi sussurrata nella strofa, più decisa e appassionata nel ritornello, che rimane facilmente in testa grazie anche al bell’arrangiamento che sa esaltare le dinamiche della canzone. “ti affidi alle parole dei cantautori, ma Giulia tu, tu non fidarti di me”. “Bentornata malinconia” è una canzone con una metrica bella scandita nelle strofe che poi fluisce soave nel ritornello, “Una canzone” è una ballata d’amore che racconta della timidezza che impedisce di esprimersi serenamente “questo mondo è più bello con la tua voce accanto, così bello che mi manca il respiro”. E proprio per questa timidezza la canzone è la soluzione, per chi non e bravo a usare le parole, la musica è una catarsi, un insieme di note che permettono di buttare fuori i sentimenti in un modo diverso, universale. “Una storia stupida”, che conclude l’ascolto, confessa la voglia di condividere esperienze, sogni, sensazioni, emozioni, ricordi con qualcuno che si ama: “e vaglielo a spiegare al mondo che mi prende a male quando non sei qui”. La storia stupida è l’escamotage per non nascondere il pensiero rivolto a qualcuno, dato che la musica non basta a far fronte alla mancanza.
Roberta Usardi
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