Una LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE al Tieffe Teatro di Milano
C’è sempre un forte impatto quando gli attori entrano in scena e prendono posizione, a sipario aperto, quando ancora il pubblico sta entrando in sala. Quattro posizioni separate per quattro personalità incandescenti. Una famiglia di quattro persone, padre, madre e due figli grandi e una tensione che si percepisce da subito. Da dove nasce? Perché? Cosa è successo? Sono tutte domande che piano piano si svelano agli spettatori attraverso i conflitti, le lotte dei personaggi che si sfidano in più round per quasi due ore, senza tregua. La tensione non svanisce, anzi, sale di livello e fa scoppiare a turno, a uno a uno, ognuno di loro.
Si scopre che il padre, un attore avaro ed egoista e orgoglioso di “non aver mai saltato una replica”, non intende spendere più del necessario per le cure del figlio minore, gravemente malato, il figlio maggiore, costretto a seguire le orme del padre, è un amante dell’alcol e usa i pochi soldi che ha per bere e andare a prostitute, la madre, dopo un periodo in clinica, è tornata a casa, ma non si sente a suo agio. Ogni incontro tra di loro e ogni dialogo alterna scuse ad accuse, senza esclusioni di colpi. Tutti e quattro i personaggi sono legati da un filo che li tiene uniti, sono come vulcani e dopo che uno scoppia, si riprende e si ricarica fino al prossimo turno. Il legame non si spezza, ma vacilla, si incrina. La lunga giornata è quella che porta alla luce il passato, le origini, le radici che hanno portato al presente infelice e senza speranza.
Nel testo LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE di Eugene O’Neill non c’è via di scampo, si scava nel passato fin nel profondo e oltre. È un percorso a cascata in cui ogni personaggio vuole proteggere, attaccare e difendersi contemporaneamente. Tre uomini girano intorno a una donna, moglie e madre, il perno intorno al quale girano le emozioni, una donna che sembra aver ritrovato una sorta di equilibrio, ma molto precario e solo a brevissimi tratti, che ogni giorno ripercorre stralci del suo passato felice, che tenta inutilmente di riportare al presente.
Gli attori di questa LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE – in scena al Tieffe Teatro di Milano fino al 4 febbraio – Milvia Marigliano, Arturo Cirillo, Rosario Lisma e Riccardo Buffonini sono davvero notevoli nel far emergere le altalene emotive del testo e nel dar vita a personalità che arrivano al loro estremo, rischiando e a volte desiderando di perdersi per sempre. Efficace la regia di Arturo Cirillo, che tiene sempre in tensione lo spettatore, fino all’ultimo secondo.
Roberta Usardi