Un viaggio nelle canzoni di 99paranoie – L’intervista
99paranoie è lo pseudonimo di Jacopo Micillo, artista nato nel 1999 e proveniente della bassa provincia di Brescia. Nella vita alterna la vendita di macchine d’epoca alla scrittura di canzoni. Le principali influenze sono Hendrix, De André, Frusciante, Dargen D’amico e Mac Miller ma la sua musica è contaminata anche da una Fiat Barchetta o da un Porsche Carrera. Nel gennaio 2019 il suo primo concerto gli permette di entrare in contatto con la squadra di Ferramenta Dischi. A Novembre 2019 pubblica il suo primo EP “My name is rose” anticipato da due singoli “Corso Como” e “Cerchi nel Fumo” prodotti interamente da Ferramenta Dischi e distribuiti da Believe. “Lolita” è il primo singolo estratto dal nuovo album in uscita per Ferramenta Dischi ad inizio 2021. Jacopo abbiamo tanta voglia di conoscerti…
È appena uscito il tuo nuovo singolo “Iphone”, che racconta la dolorosa presa di coscienza della fine di una storia, si tratta di una storia autobiografica? Quando l’hai scritta?
“Iphone”, come il resto delle mie canzoni è un pezzo autobiografico, scritto, se non ricordo male, ad inizio 2019. Stavo vivendo gli ultimi strascichi della mia prima relazione sentimentale, un tira e molla interminabile. Dopo aver scritto “Iphone” ho capito davvero che c’era da dare un taglio alla cosa, per quanto sia stato comunque a rischio di ricadute ancora per un po’.
Girerai il videoclip di “Iphone”?
Ancora non so se riserverò tutte le energie per ciò che seguirà “Iphone”, o se invece darò ciò che merita anche a quest’ultimo.
“Lolita” è una canzone dolce ed allo stesso tempo inquieta… ci spieghi cosa significa per te questa canzone?
Significa che il Buio aiuta la Luce a splendere. O almeno è quello che ho imparato scrivendo “Lolita”. “Lolita” mi ha aiutato a capire che il dolore è necessario per andare lontano, o per creare qualcosa di bello. Insomma, un falò in una notte di primavera ha fascino, un falò di giorno ne ha molto di meno. Anzi, di giorno il fuoco mi ha solo scottato.
Ne “I giorni passano” dici che ti senti in gabbia, ti va di spiegarci quando ti senti in gabbia?
Quando scrissi “I giorni passano” mi sentivo come chiuso in un recinto, i cui paletti erano i miei problemi personali e i brutti pensieri che ne derivavano. Ho girato in lungo e in largo quel recinto, evitando i paletti e cercandone un’uscita. Tuttavia non si presenta da sola. L’uscita va creata, affrontando e sradicando quei paletti.
In “Cerchi nel fumo” qual è la tua ricerca?
“Cerchi nel fumo” descrive il mio vagare ed il mio osservare, senza meta e senza una fine. “Cerchi nel Fumo” è quel viaggio che vorrei che davvero non finisse mai, dove le storie di Amin, di Isa, e del giovane indiano sopra i castelli di sabbia si intrecciano con la mia.
Parlaci un po’ di te, inizia col dirci perché hai scelto di chiamarti 99PARANOIE? E perché 99?
Perché di Paranoie ne ho fin troppe, ma sempre una in meno di quella che mi farà impazzire.
Dove vivi? Cosa ami? Cosa ti fa paura?
Vivo in una palude dove si fa la ruggine. Amo la vita. Mi fa paura sprecare il tempo e vedere troppo poco di questo mondo. Mi fa paura essere cinico.
Chi sono gli artisti che più ti hanno influenzato?
Van Morrison, Fabrizio de André, John Frusciante (di conseguenza i Red Hot), Jimi Hendrix e Mac Miller.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
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Lavinia Narda
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