“Tutu” in scena al Teatro Menotti di Milano
L’imperdibile omaggio alla danza in venti quadri della Compagnia franco-catalana Chicos Mambo
Il segreto di questo “Tutu” è semplice: grande tecnica, una drammaturgia ironica che si fa gioco con sublime leggerezza di molti nostri stereotipi e, infine, una magica capacità di empatia e coinvolgimento del pubblico, che si scopre sorprendentemente disponibile (ogni riferimento alle attuali vicende milanesi non è assolutamente casuale) a farsi contagiare positivamente dall’energia che scaturisce dal palcoscenico.
Pochi ingredienti, ma buoni, perfettamente miscelati da quel gran cuoco-regista-coreografo che è Philippe Lafeuille. Gli interpreti (i bravissimi David Guasqua M, Pierre-Emanuel Langry, Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stephane Vitrano) non sono solo danzatori, in particolare ballerine, ma attori e personaggi con caratteri ben definiti che portano in scena con ironia e autoironia, sorprendendoci a ogni nuovo quadro: la loro precisione caotica ci cattura a ogni cambio di scena; i loro dialoghi multilingua seri o surreali (con riferimenti rari anche all’attualità politica) ci fanno divertire; la loro disinvolta capacità di passare da un tango a un passo hip hop a un volteggio da Cirque du Soleil ci incanta. Ogni volta è un’esplosione di colori, trovate, costumi geniali e incredibili commistioni tra i generi (riuscireste mai a immaginare una “Haka” maori in versione danza classica, e viceversa?). Ci vuole tanta sostanza, tanto “peso” per essere così leggeri in scena e accontentare un pubblico estremamente trasversale che oltre all’intrattenimento desidera “portarsi a casa” qualcosa di più.
Una nota di merito particolare va alle scelte del Teatro Tieffe Menotti, spesso e volentieri capace di portare in scena con successo Compagnie e spettacoli di respiro internazionale (basta pensare, recentemente a Familie Flöz) a un pubblico raffinato, ma sempre aperto e recettivo, come quello milanese. Per scoprire se questo pubblico possiede, sotto sotto, anche un animo gioiosamente danzante, il “Tutu” come dice Philippe Lafeuille, è necessario arrivare in fondo allo spettacolo, o anche oltre. Il pubblico milanese dimostra di averlo, assolutamente, e alla fine sommerge meritatamente di applausi Lafeuille e la sua Compagnia.
A.B.
Fotografia di Didier Duval