La sala di attesa dello studio di uno psichiatra, il Dott. Mengacci, diventa il contenitore di sei personalità differenti che si incontrano, scontrano, fino a ricostruirsi e ad arricchire le loro reciproche vite. Nella scenografia curata da Giovanni Nardi, le pareti sono riempite da quadri disarmonici, in accordo con gli ospiti che si accomodano in semicerchio, su dei pouf sistemati appositamente per loro; alle spalle dei personaggi c’è un bagno, funzionale alla risoluzione di una delle tante psicosi, stesso lavoro ottemperato da una finestra.

Uno ad uno si palesano i sei pazienti, ognuno affetto da patologia o sindrome differente, ma all’appello manca proprio l’ipotetica risoluzione dei loro problemi: lo psichiatra. E, al contempo, si rendono conto che ognuno di loro ha appuntamento alla stessa ora. Un equivoco? Una terapia di gruppo? L’assistente di studio tende a placare gli animi delle sei persone che – tra nervosismi, ansie e timori – cominciano a conoscersi, raccontandosi i propri problemi e cominciando anche a cercare delle soluzioni, attivando tra loro un forte senso di empatia e solidarietà.

C’è Federico (uno strepitoso Vincenzo M. Chiaula) con la sua Sindrome di Tourette; il tassista Emilio (un simpatico e caloroso Giovanni Nardi) con la sua mania dei numeri; Bianca (una precisa e calzantissima Paola Mannella), la biologa ricercatrice ossessionata dai microbi e dalle malattie (assidua frequentatrice del bagno, quindi); Maria (una divertentissima ed eccentrica Silvia Delle Site), schiava del controllo ossessivo-compulsivo; Liliana (una pazzesca e romanaccia Stella Maggi), una bipolare che non riesce a non ripetere le frasi per due volte consecutive e, infine, Penelope (l’affabile Stefania Travagli) e il suo problema con le linee del pavimento e non solo.

“E tu credi che risolveremo i nostri problemi che ci trasciniamo da anni in tre minuti del cazzo?”

Uno spettacolo divertente e dal finale inaspettato che ci permette profonde riflessioni, attraverso un linguaggio articolato che mette alla dura prova gli attori, che mostrano una grande capacità di stare sulla scena, con un ritmo che non permette allo spettatore di annoiarsi mai.

La Compagnia I Semiseri è nata venticinque anni fa, in provincia di Roma, grazie all’impegno, la volontà e la generosità del Maestro Paolo Paoloni, compianto Regista, Autore e Attore scomparso il 9 gennaio 2019. Si è cimentata in pièces di diverso genere, spaziando dai classici di Dario Fo, Agatha Christie, Neil Simon e Lugi Pirandello, tuffandoci la disperata – e mai domata – romanità di Gianni Clementi, o riproponendo la raffinata visione sociale di Luciana Luppi e Achille Campanile.

Diversi attori nel tempo hanno dato energia ed entusiasmo alla Compagnia. Volti e voci diverse che negli anni, insieme hanno riso, pianto e litigato e condiviso successi e delusioni, difendendo con passione la magia del teatro. Dopo 4 anni dall’ultima rappresentazione, sono finalmente riusciti a ritrovarsi in teatro con “Tutti insieme… ossessivamente”, diretto da Vincenzo M. Chiaula e portato in scena il 4 e il 5 marzo 2023 al Teatro Parco delle Valli di Roma.

Marianna Zito