TU ES LIBRE al Teatro i di Milano
Libertà. Il concetto di partenza, o meglio, “l’origine” o la motivazione che spinge Haner, ventenne francese, ad andarsene via il 13 aprile. In scena vediamo le persone a lei care: madre, padre, innamorato e compagna di studi a testimoniare, dopo due anni dalla partenza, quello che sapevano di Haner o quello che pensavano di sapere. Haner è una giovane che questa libertà la vuole vivere, non sa come spiegarlo, ma sa come farlo ed è per questo che il perché del suo gesto non si dice, lei non lo sa, non lo sa dire, lo ha fatto e basta.
Haner è il nome di Andromaca in greco e l’Iliade è anche il testo preferito della protagonista, che la porta a ragionare sui temi della guerra, della vita e della morte. Lei sola sente nascere in sé qualcosa che non sa definire e che la porta ad andare via, probabilmente in Siria, verso l’espressione della propria libertà, così feroce e incontenibile da trattenere. Ma perché questa scelta e non altre scelte? Haner è una giovane donna che non ha paura perché non sta ferma, allo stesso modo di Ettore e Achille che andavano in cerca della morte e della guerra per non averne paura.
Il padre di Haner le ha regalato la sua Iliade, che sembra quasi una Bibbia e alla domanda “ma tu stai dalla parte dei troiani o degli achei” Haner risponde “sto dalla parte d Ettore, di Andromaca, di Achille e di Agamennone, di chi vuole essere libero.”
TU ES LIBRE con la regia di Renzo Martinelli – fino all’11 dicembre al Teatro i di Milano – ci regala un’ora e mezza intensa che che fa emergere svariati spunti di riflessione sulla società di oggi e su cosa sia essere davvero liberi, se davvero si può oppure se è solo un punto di vista. L’autrice del testo, Francesca Garolla, è se stessa in questo spettacolo ben riuscito, dove narra e pone interrogativi e aiuta lo spettatore, non senza commozione, a intraprendere questo viaggio all’interno dell’animo umano.
Roberta Usardi