“Tramonti di Cartone” di Marcello Affuso, Valentina Bonavolontà e Giulia Verruti
“Sei nelle mie poesie d’amore”
“Tramonti di Cartone” (GM Press, 2020, pp. 121, euro 12 – proventi dei diritti d’autore interamente devoluti all’associazione ONLUS I Care) di Marcello Affuso, Valentina Bonavolontà e Giulia Verruti è un viaggio verso l’ignoto, un attraversamento che ci conduce verso l’artista o lo scrittore, permettendoci di divenire altro da noi. È un lavoro corale, in cui gli autori decidono di mettersi a nudo, di svelarsi “sine cera”, come scrive Sabina Goglia nella sua Prefazione.
Racconti di emozioni. che ruotano intorno alla vita, alla morte e al dolore e alla memoria che segnano e definiscono prima e che escono dal confine prestabilito del corpo poi, per diventare un grido. Passioni lontane di “braccia in cui essere accolto”, attese incastrate nel passato che si liberano ancora a contaminare il presente “stanno suonando la nostra canzone/ma tu dove sei?”, sensazioni che conosciamo ma che non ci appartengono “Non conosco molto di te, ti ho incontrato per caso, ad una festa di inizio estate e ora voglio toccarti…”, l’abitudine all’assenza dove “c’è ancora il tuo odore” e l’idea della morte come “disgregazioni di atomi”, a girare nel nostro perderci continuo, nel nostro “continuo morire”.
Ed ecco si palesa la necessità di scrivere, di sporcare un foglio bianco, per imprimere il dolore, aggirarlo forse ma, allo stesso tempo, gridarlo muto sul bianco che man mano si sporca, come ferita. Ed ecco la necessità di abbandonare l’ombra che si è scelta come riparo, per ritrovare un nome, rivedere la luce e riabitare luoghi. Ed ecco accanto a questo inchiostro, gli attimi fotografici e le immagini di Federica Crispo ed Erica Bardi, che rivedono, rielaborano e riconsegnano con i loro occhi, le parole.
Marianna Zito