“Trame libere. Cinque storie su Lee Miller” – La Venere bionda raccontata da Eleonora Antonioni
Da modella per Vogue a fotografa e inviata di guerra in Europa, durante la seconda guerra mondiale: uno spirito libero e anticonformista. Chi era Lee Miller?
Grazie al preziosissimo graphic novel di Eleonora Antonioni, “Trame libere. Cinque storie su Lee Miller” (Sinnos, pp. 170, euro 15), la voce di questa donna, nata in America nel 1907, arriva oggi anche ai ragazzi e alle ragazze, dimostrando che è sempre possibile superare i limiti per arrivare alla realizzazione dei propri progetti. Eleonora Antonioni parla di Elizabeth Miller individuando cinque tappe fondamentali della sua vita: l’infanzia e l’adolescenza, dove un pesante trauma la segnò per tutta la vita, anche se trovò sempre la forza di guardare oltre; l’esperienza con Vogue grazie, all’incontro fortuito con Condé Nast, finché appare una sua immagine per pubblicizzare assorbenti femminili e la conseguente decisione di partire per l’Europa; qui, a Parigi, diventa musa e amante di Man Ray ed è da lui che imparerà tutte le tecniche della fotografia, nel frattempo conosce e sposa l’egiziano Aziz Eloui Bey; successivamente incontra Roland Penrose e, nel 1939, si trasferisce a Londra dove verrà accreditata, sempre da Vogue, come corrispondente di guerra (è famosissima, di questo periodo, la fotografia che la ritrae nella vasca da bagno privata di Hitler!) nel 1947, dopo la fine del suo matrimonio con Aziz Eloui Bey, sposerà Roland Penrose e, nell’ultima parte della sua vita, si diletterà con la sperimentazione di nuove ricette in cucina.
Un’esistenza densa dall’inizio alla fine, quella di Lee Miller, ricchissima è piena, come i particolari e le didascalie delle tavole di Eleonora Antonioni, a spiegare in modo dettagliato ogni momento della storia. Tavole in bianco e nero tagliate da un giallo che, come raggi di sole, illumina le pagine: è il giallo che caratterizza questa venere bionda che fece innamorare chiunque la sfiorasse. Persino i balloon dei fumetti si alternano tra nero e giallo, regalando un senso di demarcazione e profondità. Così come fu la vita di Lee Miller, fino alla fine. Luminosa e profonda.
Marianna Zito