“Trachinie”, con la regia di Walter Pagliaro, in scena all’Auditorium Vallisa di Bari
La tragedia di Sofocle “Trachinie” è lo spettacolo teatrale, produzione Compagnia Diaghilev e Associazione Gianni Santuccio, in scena dal 15 Novembre nell’Auditorium Vallisa di Bari.
La regia è curata da Walter Pagliaro, traduzione di Salvatore Nicosia, le scene da Gianni Carluccio, i costumi da Annalisa Di Piero, le luci da Gianni Colapinto, aiuto regia Silvia Micunco, gli interpreti sono Micaela Esdra, Elisabetta Arosio, Fabrizio Amicucci, Fabio Maffei, Cristina Maccà, Valeria Cimaglia.
“Trachinie” è una tragedia sconvolgente e sorprendente, in quanto la protagonista Deianira (Micaela Esdra) non è un’eroina ma una donna comune, una moglie che aspetta il ritorno del marito, l’eroe Eracle (impersonato dalla bravissima Esdra). La protagonista cerca di interpretare gli enigmatici oracoli e indaga sulla misteriosa lontananza del marito, impegnato a ripulire il mondo dai mostri. Prima di rientrare a casa Eracle, figlio di Zeus, si fa precedere da una prigioniera, la bellissima Iole. Sconvolta dall’arrivo della giovane donna Deianira decide di utilizzare un potente filtro d’amore per riconquistare il marito. In realtà è un potente veleno, donatole da un Centauro ucciso da Eracle, che provocherà ustioni sul corpo dell’eroe. La tragedia è compiuta!
Walter Pagliaro allestisce la tragedia facendo interpretare da un’unica attrice i due personaggi principali e si domanda: “Sono la stessa persona? Sono due emisferi complessi del cervello umano che controllano la razionalità e l’irrazionalità? Sono l’apollineo e il dionisiaco che fanno divampare la tragedia?”. A questa domanda non c’è una risposta univoca ma certamente come afferma il regista, esperto di teatro antico, “è probabile che siano due aspetti di una stessa unità”.
Sofocle, a distanza di 2500 anni, non smette di offrire molteplici spunti di riflessione a partire dal rapporto genitori-figli alla condizione della donna all’interno della famiglia e soprattutto sulla ricerca della verità, parola che verrà ripetuta diverse volte durante la rappresentazione, nonostante le inevitabili conseguenze tragiche.
Bellissimo spettacolo, della durata di due ore, interpretato magistralmente da attrici e attori che riescono a sviscerare un contenuto teatrale ed artistico sicuramente non facile, con naturalezza e chiarezza, al variegato pubblico dell’Auditorium Vallisa di Bari. Assolutamente da non perdere, fino al 1 Dicembre.
(biglietti su Vivaticket, prenotazioni al 3331260425)
Massimiliano Viola