“Tra di noi l’oceano”, il nuovo saggio di Mattia Morretta
Un manuale di sopravvivenza culturale che propone il metodo Emily per non soccombere nella globalizzazione: la capacità di incontrarsi nel profondo, l’audacia della differenza, la libertà morale. La vita vista dall’angolo immaginario dell’arte e della poesia.
Esce il 7 maggio per i tipi del Gruppo Editoriale Viator “Tra di noi l’oceano”, il nuovo saggio di Mattia Morretta.
Uno studio in parallelo delle vicende umane e letterarie di Emily Brontë ed Emily Dickinson, che analizzandone l’opera mette in risalto i contenuti tuttora validi sul piano psicologico e culturale. Una ricostruzione puntuale delle affinità di personalità e ispirazione, nell’ambito di una riflessione sul valore della poesia e della scrittura, sul ruolo delle donne nella cultura, l’espressione dell’identità di genere, la solitudine e la conflittualità mentale.
Il saggio dello psichiatra lombardo, già cimentatosi negli scorsi anni in ritratti di scrittori e artisti “diversi”, è dedicato a due figure accomunate spesso dalla strumentalizzazione. Una è nota per un romanzo capolavoro e misconosciuta per la produzione lirica, l’altra è assimilata per levatura a Shakespeare ed è diventata paradigma del successo editoriale. Raramente vengono poste in relazione, ignorando che Emily Brontë è stata per Emily Dickinson un prezioso riferimento creativo. Le univano attitudini e atteggiamenti che risaltano ancor più a distanza di quasi due secoli. Profili di ombre fuggevoli, eppure capaci, grazie al talento innato e allo studio, di affrontare questioni di rilievo cogliendo il trascendente dietro la povera maschera della quotidianità. Un complesso e affascinante universo simbolico che illumina gli aspetti più controversi della consapevolezza personale, le frontiere della comunicazione e della comprensione reciproca, il ruolo salvifico o manipolatorio del linguaggio, lo scopo e l’avvenire della poesia.
L’autore approfondisce i temi centrali e caratteristici dell’opera delle due Emily, mettendo in luce problematiche moderne a pieno titolo: l’individualità distinta e non riducibile alla collettività, l’isolamento e la solitudine nella comunità, la sofferenza mentale e fisica, il confronto con i limiti e la mortalità, gli strumenti e gli spazi culturali per sviluppare l’intelligenza femminile, le relazioni amicali e amorose tra donne, l’importanza della vita interiore, la ricerca di forme alternative di indipendenza e libertà nella società.
Le protagoniste: Quando Emily Brontë muore, a soli trent’anni, Emily Dickinson ne ha da poco compiuti diciotto e si sta esercitando nelle prime prove liriche, tentando di delineare un ideale di creatività femminile su misura, con lo sguardo rivolto a poche ammirate scrittrici, a cominciare dalle ragazze inglesi che per prudenza pubblicavano in incognito, tanto è vero che al suo funerale verranno letti versi della sua omonima. Gli scenari paralleli sono lo Yorkshire e il Massachusetts, nel cuore di un Ottocento quasi leggendario per la letteratura, un milieu sociologico simile e un’analoga impronta religiosa. Le due vivono nella profonda provincia, in modesti paesi immersi in una cornice naturale peculiare e fondamentale per la loro creatività, Fanno della riservatezza e del ritiro una tattica difensiva e offensiva, adattandosi alla minuta quotidianità e al contempo proiettandosi con fierezza nell’immortalità, mediante un paziente, ininterrotto, silenzioso e per lo più nascosto lavoro di composizione lirica. Riflessive e impavide nella meditazione sul trapasso, affermano un’identità di genere singolare e super partes sottraendosi all’obbligo di accoppiamento e procreazione. Non rispondono all’appello di presenza sulla scena comune e rendono l’esclusione un’officina operosa, per dedicarsi alla scrittura quale fine e non soltanto mezzo espressivo.
Mattia Morretta, psichiatra e sessuologo, ha una storia di costante impegno educativo e sociale, collaborazioni con enti pubblici, associazioni, radio e riviste. Ha pubblicato saggi di approfondimento psicologico e culturale, tra i quali: Questo matrimonio non s’ha da fare. Crisi di famiglia e genitorialità (2019), Viva Dalida. Icona immortale (2017), Tracce vive. Restauri di vite diverse (2016), Che colpa abbiamo noi. Limiti della sottocultura omosessuale (2013), Il percorso del morire (1995).
Pagg. 304 Prezzo 18,00 Euro
Versioni: cartacea e eBook
Gruppo Editoriale Viator srl – Milano
gruppo.editoriale@viator.it