The Monkey Weather e il nuovo singolo “Matilda” – L’intervista
Lo scorso 10 luglio è uscito “Matilda”, il nuovo singolo dei The Monkey Weather, prodotto da Federico Carillo per Ammonia Records. La band, originaria di Domodossola, festeggia quest’anno i dieci anni di carriera e “Matilda” è il primo singolo estratto dal nuovo album “Palazzo Britannia 107” di prossima pubblicazione e il primo disco in lingua italiana. Il video è diretto di Adriano Giotti. The Monkey Weather sono: Paul Deckard (basso e voce), Jolly Hooker (chitarra e voce), Miky The Rooster (batteria e percussioni). Abbiamo fatto qualche domanda alla band per conoscere meglio la loro musica e i loro dieci anni di carriera.
“Matilda” è il vostro nuovo singolo, il primo in italiano dopo tre album in lingua inglese, come è nato questo nuovo singolo?
Il processo creativo dietro a questo singolo è ampio. Dopo 3° album, il nostro editore Kappa ci ha “lanciato” la sfida di scrivere un album in italiano mantenendo inalterato il nostro sound. Siccome non ci tiriamo mai indietro, abbiamo accettato di buon grado, forse non pienamente coscienti di quello che ci aspettava. Ci abbiamo messo quasi 2 anni di lavoro per riuscire a coniugare le metriche dell’italiano al nostro sound brit. “Matilda” è nata l’estate scorsa, al ritorno da una vacanza “complicata”.
Ho letto nel comunicato stampa che “Matilda” rappresenta un’entità salvifica, colei che riporta in carreggiata dopo momenti difficili, rappresentabile come cosa o persona a seconda dei casi, che forma ha la vostra Matilda?
Beh essendo molto personale ed essendo noi in 3 abbiamo 3 Matilde diverse. Possiamo rivelare la Matilda ufficiale: la bicicletta di Paul. Ci piace pensare che la Matilda dei The Monkey Weather siano proprio i The Monkey Weather, quella magia che si crea quando prendiamo in mano i nostri strumenti, sia per un live, sia anche solo per le prove in saletta. La musica ci salva sempre.
La copertina del singolo è sfondo bianco con un disegno coloratissimo raffigurante una donna con alle sue spalle il mare e la spiaggia da un lato e la camera da letto dall’altra, da dove viene questa idea?
Per il concept grafico ci siamo affidati alla mano di Mr Beard, un giovane artista verbanese. Avevamo visto i suoi disegni e ci sembrava perfetto per quello che era la linea guida del nostro progetto. Dopo avergli spiegato a grandi linee quello che volevamo fare, gli abbiamo lasciato carta bianca su tutto. Ha ascoltato i pezzi e ha creato la sua personale interpretazione della canzone. La cosa bella è stata proprio veder dar vita a personaggi che avevamo tratteggiato in musica, su carta, secondo la sensibilità di un altro artista.
“Matilda” anticipa l’uscita del vostro quarto album in studio, potete svelarci qualcosa?
Dopo avervi già svelato il titolo vi diciamo che “Palazzo Britannia 107” è un concept album. Il tentativo è quello di raccontare una meravigliosa semplicità in un mondo dove tutto deve essere ostentato e unico. “Palazzo Britannia 107” racconta l’impresa straordinaria di essere normale, come direbbe Dalla. Abbiamo lavorato molto e grazie alla pazienza e alla competenza di Federico Carillo siamo riusciti ad alzare l’asticella rispetto agli album precedenti. Per questo siamo molto contenti e molto carichi all’idea di farvelo sentire.
Festeggiate nel 2020 dieci anni di carriera, qual è stato per voi un momento di svolta durante questi primi dieci anni di carriera? Come vi sentite cresciuti artisticamente rispetto agli inizi?
Parlare di svolta è forse un po’ troppo. Sicuramente abbiamo avuto delle belle e importanti occasioni per fare bene. Se dobbiamo scegliere sicuramente il tour in apertura ai Kasabian ci ha dato tantissimo. Da lì in poi abbiamo avuto l’occasione di fare da open act anche a The Vaccines, Skunk Anansie, Twenty One Pilots, oltre a suonare in tantissimi festival tra cui Lo Sziget. Artisticamente questo ci ha fatto crescere molto. Avere l’occasione di studiare in prima linea i tuoi idoli, calcare palchi importanti, confrontarti con realtà molto più grosse di te è un pregio che capita a pochi; ti responsabilizza e ti fa crescere in fretta. Sicuramente abbiamo fatto tesoro di tutte le indicazioni che siamo riusciti a cogliere sia dai live che dalle persone che collaborano con noi, per alzare sempre l’asticella di album in album senza mai perdere il contatto con noi stessi. Non abbiamo mai fatto un album perché andava fatto: l’obiettivo è riuscire a spingerci un po’ oltre a dove siamo arrivati.
Nel vostro album “The Hodja’s Hook” (2014) avete inserito “Firestarter”, cover dei Prodigy, se doveste pensare a una cover italiana, cosa scegliereste?
Abbiamo già scelto: “Monnalisa” di Ivan Graziani. La cover perfetta per questo album: oltre ad essere degli estimatori da sempre di Graziani, questa canzone ci ha ispirato molto durante la definizione del concept del disco. Ciliegina sulla torta, abbiamo registrato l’album al Monnalisa Studio di Federico Carillo. Era un segno del destino. Per ora la potete ascoltare durante i nostri live.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Nei prossimi mesi ci tufferemo a bomba nella promozione di “Matilda” fino all’uscita di “Palazzo Britannia 107”. Sarà un’esperienza diversa. Non possiamo ignorare quello che è successo nei mesi scorsi. Tutto è cambiato, dobbiamo fare le cose in una maniera diversa. Abbiamo l’opportunità di imparare cose nuove. Sicuramente c’è tanta voglia di tornare a suonare con una certa continuità. Speriamo di poterci incontrare presto sotto il palco.
Roberta Usardi
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