The Black Blues Brothers, un tributo acrobatico keniota a un grande classico del cinema a Como
I Blues Brothers sono un grande classico della storia del cinema: le colonne sonore e i completi scuri dei protagonisti sono diventate delle icone. Cinque acrobati kenioti hanno deciso di esibirsi sulle note del film al Teatro Sociale di Como, lo scorso 10 luglio, in uno spettacolo intitolato The Black Blues Brothers. I loro nomi sono Bilal Musa Huka, Rashid Amini Kulembwa, Seif Mohamed Mlevi, Petter Mnyamosi Obunde, Sammy Mwendwa Wambua; lo spettacolo è stato ideato da Alexander Sunny. Il tour mondiale di questo spettacolo ha superato le 700 date in dieci nazioni e cento città e i 300 000 spettatori; in platea si sono sedute anche delle celebrità come Papa Francesco, il Principe Alberto di Monaco e la famiglia reale inglese. Per quanto riguarda l’Italia, hanno riscosso uno straordinario successo nei principali teatri della nostra penisola.
Gli artisti in Kenya si occupavano di teatro sociale in situazioni difficili nelle periferie di Nairobi, pertanto la loro arte trasmette una contagiosa voglia di vivere, e mostra come l’arte circense possa essere un potente strumento di emancipazione e di aggregazione. Lo spettacolo è anche un potente mezzo di comunicazione per unire i popoli e portare nel mondo il calore dell’Africa e lo stile rhythm’n’blues americano.
Lo show non è dotato di una trama, ma di una cornice: un barman e due inservienti in un locale stile Cotton Club, mentre ascoltano una capricciosa radio d’epoca, si cambiano d’abito e iniziano a librarsi nell’aria e a costruire piramidi umane ballando come i Blues Brothers. Dopo aver sfoggiato il completo da blues brothers, si esibiscono in pantaloni e bretelle, mostrando un busto muscoloso e scolpito che si contrae ad ogni acrobazia. I cinque ragazzi sono molto giovani, carismatici e attraenti, colpiscono per i loro sorrisi contagiosi e l’energia travolgente con cui si esibiscono. Talvolta il gruppo si esprime a monosillabi, ma per lo più lo spettacolo è muto. I cinque sembrano essere esperti in salti mortali, ma compiono anche verticali in bilico su pile di sedie, saltano la corda con mille evoluzioni, mangiano il fuoco, saltano all’interno di cerchi, e molto altro ancora nelle coreografie di Electra Preisner e Ahara Bischoff. Spesso coinvolgono il pubblico, trascinando sul palcoscenico avvenenti fanciulle da corteggiare o facendo giocare i bambini; lo spettacolo infatti è rivolto ad un pubblico di tutte le età, grazie alla sua leggerezza e semplicità; non è inoltre necessario aver visto il film di John Landis per apprezzarne i contenuti. Non mancano scene comiche e striptease deliranti che animeranno piacevolmente la serata.
L’unica scenografia è il bancone del bar, gli altri elementi presenti in scena sono gli oggetti che i cinque utilizzano per compiere le acrobazie. Lo spazio sul palcoscenico è prevalentemente lasciato libero come in uno spettacolo di danza, in quanto gli scenografi Siegfried Preisner, Loredana Nones e Studiobazart hanno dovuto consentire agli acrobati di compiere salti ed evoluzioni molto ampi. La location in cui si svolge lo spettacolo è molto suggestiva: il Teatro Sociale ha costruito un palco all’aperto nell’arena sul retro dell’edificio, perciò lo show si svolge sotto le stelle, tra le antiche mura medievali della città e nei pressi dell’affascinante palazzo ottocentesco del teatro.
Questo spettacolo ha avuto successo perché ha tutti gli ingredienti per conquistare il pubblico: interpreti carismatici, musica allegra, e l’originale reinterpretazione di un grande classico senza cadere nell’ovvietà o in una celebrazione pomposa. Il meglio di due grandiosi continenti come Africa e America si amalgama in una soluzione spumeggiante e l’arte circense si fonde al cinema in un connubio vincente, condito da musica travolgente. Gli adulti rammentano i tempi della loro giovinezza, quando The Blues Brothers era appena uscito nei cinema, i ragazzi apprezzano lo stile americano, e i bambini si lasciano affascinare dalla simpatia degli acrobati. Manca ancora qualcosa? Questo spettacolo ha vinto la povertà e il disagio sociale di Nairobi. Il Teatro Sociale ha compiuto un’altra scelta vincente.
Valeria Vite
Fotografia di Alessia Santambrogio
[…] Articolo pubblicato su Modulazioni Temporali. […]