“Thanks for Vaselina” torna al Teatro Elfo Puccini ed è subito “sold out”
“La vita per la maggior parte è solitudine.”
Dal 1 al 5 luglio torna in scena al Teatro Elfo Puccini “Thanks for Vaselina”, lo spettacolo cult della compagnia Carrozzeria Orfeo che, quando debuttò nel 2013, ebbe un successo strepitoso che ancora permane.
E andandolo a vedere si capisce bene il motivo. La caratteristica della giovane compagnia, come già scritto per lo spettacolo “Animali da bar”, è quella di mettere in scena testi originali con un linguaggio molto diretto, senza fronzoli, ironico e amaro allo stesso tempo e denso di tematiche più o meno scottanti della società moderna. Il tutto senza mai scadere in ovvietà o messaggi scontati. “Thanks for Vaselina” è uno spettacolo forte, duro, ma che scava in profondità, utilizzando come sempre battute astute e divertenti, ma anche momenti di rabbia e urla. Non ci sono sorrisi, ma bastano le emozioni sui volti dei personaggi a far trapelare il loro bisogno e voglia di sorridere, di amare ed essere amati.
Filippo (Gabriele Di Luca) e Carlo/Charlie (Massimiliano Setti) vivono in un appartamento nel quale coltivano numerose piante di Marijuana, con l’intento di arricchirsi esportandola di nascosto in Messico, dal momento che la situazione di quel Paese è particolarmente delicata, essendo sotto assedio dagli Stati Uniti. L’occasione giusta, dopo lo sfortunato tentativo di copertura con un carlino disabile, arriva quando irrompe in casa loro Wanda (Francesca Turrini), una giovane obesa che Filippo ha gratuitamente insultato dalla finestra per il suo peso e che ha deciso di difendersi di persona contro il suo persecutore. Se prima avviene un conflitto, poi arriva l’idea di usare Wanda come mezzo di trasporto della droga in Messico. Sarà poi la madre di Filippo, Lucia (Beatrice Schiros), alla perenne ricerca di soldi da sprecare nelle slot machines, a preparare Wanda, nonostante i conflitti continui con il figlio. A complicare la faccenda arriva anche il padre di Filippo, sparito da 15 anni, che ora si chiama Annalisa (Pier Luigi Pasino) e vive da transessuale in una comunità religiosa. Il tema della famiglia è al centro della storia, con i rapporti conflittuali, pieni di rabbia, errori, rancori che sembrano irrisolvibili; i tentativi per rimettere insieme i pezzi sembrano infatti essere inutili e ogni personaggio si abbandona alla propria personale solitudine, tenendo a distanza o rifiutando ogni possibile redenzione. A volte basta poco per riavvicinarsi, basta un semplice sguardo, una parola o anche solo una tazzina di caffè.
“L’abitudine è la più grande trappola della vita.”
Il testo di Gabriele Di Luca è intenso e di grande impatto e riesce a mettere in risalto ogni personaggio nel suo disagio, a contrasto con la voglia di amare che rimane sottopelle. La regia collettiva di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi fluida ed efficace, regala alcuni momenti di grande emozione. Il cast di attori si riconferma superbo: Gabriele Di Luca è perfetto nel ruolo di Filippo così come Massimiliano Setti, esilarante nei panni di Charlie. Beatrice Schiros è strepitosa nel ruolo di Lucia, Pier Luigi Pasino è toccante nell’interpretazione di Annalisa e Francesca Turrini nel ruolo di Wanda, è deliziosamente ingenua e divertente. “Thanks for Vaselina” è uno spettacolo scorrevolissimo, dal quale si esce con il carico di emozioni che gli attori hanno donato ai loro personaggi e i personaggi al pubblico, con le relative riflessioni sulla vita, sull’amore, sulla famiglia. “Thanks for Vaselina” si insinua oltre la superficie, va oltre la scorza che ricopre i personaggi scalfendo delicatamente la loro paura, che viene mascherata dall’aggressività, dalla violenza, dalle barriere, ma poi risulta chiaro che sotto di essa vorrebbe fare capolino il desiderio di accettazione e di amore.
Da non perdere, mai e poi mai.
Roberta Usardi
Foto di Laila Pozzo