“Teatro in cuffia”: sei spettacoli teatrali trentini diventano podcast e arrivano in radio
Tutte le registrazioni verranno trasmesse su Sanbaradio e su altri network radiofonici universitari. Si comincia mercoledì 27 gennaio con “Guerra e pane” de Il teatro delle quisquilie (proposto in occasione del Giorno della Memoria). Si prosegue il 3 gennaio con “Sloi Machine” di Arditodesìo, il 10 febbraio con “Ophelia” della compagnia Umanofono, il 17 e il 24 febbraio con “Maria e Marie” e “Piombo”, entrambi de Il teatro delle quisquilie. Ultimo appuntamento il 3 marzo, in prossimità della Festa della Donna, con “Lady V – Musical bonsai” di Fatefaville. “Teatro in cuffia” è un progetto de Il teatro delle quisquilie con il sostegno della Fondazione Caritro e della Provincia autonoma di Trento.
Quella fra il teatro e la radio è una storia lunga e gloriosa. Fin dagli anni Cinquanta, la RAI propone sulle proprie frequenze spettacoli di prosa radiofonica: testi nati per il palcoscenico e adattati alla radio, ma anche testi composti espressamente per viaggiare attraverso l’etere. Le produzioni radiofoniche possono assumere la forma del radiodramma, del racconto, della fiaba oppure dello sceneggiato radiofonico.
Si inserisce in questa tradizione la nuova iniziativa promossa dall’associazione e compagnia teatrale Il teatro delle quisquilie all’interno del bando Caritro per lo sviluppo digitale della cultura. “Teatro in cuffia”, questo il nome del progetto, intende portare in radio una vera e propria stagione teatrale, con sei fra i più significativi spettacoli prodotti in Trentino negli ultimi anni.
Si parte mercoledì 27 gennaio – Giorno della Memoria – con “Guerra e pane”, proposto da Il teatro delle quisquilie. Si prosegue il 3 gennaio con “Sloi Machine” di Arditodesìo, il 10 febbraio con “Ophelia” della compagnia Umanofono, il 17 e il 24 febbraio con “Maria e Marie” e “Piombo”, entrambi de Il teatro delle quisquilie. La rassegna si conclude il 3 marzo, in prossimità della Festa della Donna, con “Lady V – Musical bonsai” dell’associazione Fatefaville.
Tutti gli spettacoli verranno trasmessi in première su Sanbaradio, network di riferimento per la comunità universitaria regionale e partner del progetto. Successivamente, entreranno nella programmazione di altre radio universitarie italiane. I podcast degli spettacoli rimarranno poi a disposizione sul sito di Sanbaradio e de Il teatro delle quisquilie, in modo da poter essere ascoltati e riascoltati in ogni luogo e in ogni momento: in auto, in coda al supermercato, in sala d’attesa, sotto le coperte…
L’obiettivo di “Teatro in cuffia” è quello di riavvicinare il teatro alle persone, in un momento in cui gli spazi tradizionalmente adibiti alla fruizione della cultura sono chiusi. La collaborazione con Sanbaradio permetterà inoltre di raggiungere un pubblico particolarmente interessante, vale a dire la community degli studenti universitari: gli anni dell’università sono il momento in cui ragazzi e ragazze sviluppano sensibilità, passioni e attitudini che li accompagneranno per tutta la vita. Per questo è importante far scoprire loro la bellezza del teatro.
Proprio al pubblico degli studenti si rivolgono in particolare gli approfondimenti che Sanbaradio realizzerà come accompagnamento all’ascolto. Sei pillole di 15 minuti con la contestualizzazione degli spettacoli, approfondimenti sulle tematiche trattate e interviste ad attori, registi e drammaturghi. Per promuovere l’iniziativa, sono state inoltre realizzate sei video-interviste che verranno condivise sui canali social dei partner del progetto.
“Teatro in cuffia” è un’iniziativa de Il teatro delle quisquilie con Sanbaradio, associazione Fatefaville, associazione Umanofono e compagnia Arditodesìo. Con la collaborazione di Screen Studio Srl e Mercurio Società Cooperativa. E con il sostegno della Fondazione Caritro e della Provincia autonoma di Trento.
GLI SPETTACOLI DI “TEATRO IN CUFFIA”
Il teatro delle quisquilie, GUERRA E PANE di e con Massimo Lazzeri, arrangiamenti Chiarastella Calconi, Diego Moser, Massimo Lazzeri e Adele Pardi
Luigino, detto Gino, fa parte di una famiglia qualunque di un paese poco importante. Ha combattuto nella Grande Guerra e, quando ritorna a casa, riesce a realizzare il suo sogno: diventare un panettiere. I fascisti vanno al potere, ma Gino ritiene di essersi già speso abbastanza per la Patria e non ha nessuna intenzione di combattere di nuovo; si rifiuta di far parte del partito fascista e di iscrivere i suoi figli all’Opera Nazionale Balilla. Viene minacciato e picchiato, ma non cede. Preferisce opporsi e per questo viene trasportato in un campo di concentramento, poi trasferito in un altro: Sobibor. Viene risparmiato dai nazisti perché è panettiere e quindi utile. Gino vede arrivare e morire ogni giorno centinaia di persone, ma decide che non farà la stessa fine. Assieme ad altri prigionieri inizia a sottrarre armi, benzina, soldi, e a tramare per radere al suolo Sobibor. Il 14 ottobre 1943, anche grazie a lui, questo campo smette di esistere. Lo spettacolo alterna recitazione, canzoni e video. Il ritmo è incalzante, la narrazione è lineare e schietta e – a tratti, malgrado i temi trattati – anche leggera e ironica, la storia del protagonista corre insieme alle vicende storiche dei primi decenni del secolo scorso. Uno spettacolo per ricordare, per imparare, nella speranza che – davvero – conoscere la Storia che ci siamo lasciati alle spalle ci aiuti a essere migliori nel futuro.
Arditodesìo, SLOI MACHINE di Michela Marelli e Andrea Brunello, con Andrea Brunello, regia di Michela Marelli, musiche originali di Carlo Casillo
L’operaio della S.L.O.I. aveva la possibilità di vincere: la paga alla S.L.O.I. era il doppio di quella delle altre aziende e con gli extra fuori busta si faceva jackpot! Il rischio era quello di perdere l’intelletto, la salute, la vita. Il vero jackpot lo facevano i proprietari della fabbrica. La S.L.O.I. era una delle pochissime al mondo a produrre il piombo tetraetile, l’additivo chimico nelle benzine super. Era troppo pericoloso, nessuno voleva averci a che fare. Andava a ruba. In ogni litro di benzina che il mondo usava c’era un po’ della salute degli operai della S.L.O.I. di Trento. Erano loro le monetine, la fabbrica era una slot machine e i padroni vincevano a mani basse. Fino al 1978. Un enorme incendio, i depositi del piombo tetraetile lambiti dal fuoco. La città di Trento ha sfiorato l’annientamento. Nel 1978 solo la morte ha rischiato di fare jackpot.
Compagnia Umanofono, OPHELIA, regia e drammaturgia di Maura Pettorruso, con Maria Vittoria Barrella e Stefano Pietro Detassis, musiche di Andrea Casna e Stefano Graiff
OPHELIA è un concerto rock di musica e parole. Chitarra elettrica, basso, sintetizzatori, distorsioni e batteria elettronica compongono la trama musicale. Due voci – quella di Ofelia e quella di Amleto – aggiungono testo e parole. La trama shakesperiana incentrata sui dubbi di Amleto e sulla vicenda della dinastia di Danimarca, scompare per dare spazio e voce ad un’Ofelia contemporanea: ab-bandonata, relegata, usata. Un’Ofelia che piange e urla il suo dolore, un’Ofelia che non vuole più rimanere ai margini della vita, accantonata ad osservarla da un angolo nascosto. Ofelia si riprende il suo spazio centrale relegando Amleto a mero osservatore. Il progetto Ophelia nasce con il desiderio di parlare – attraverso Ofelia – ancora una volta dell’ingiustizia, della disparità uomo-donna; lo fa attraverso la voce di un’adolescente arrabbiata e piena di energia, un’adolescente che potrà prendere in mano il suo “dark side” e dargli voce e ritmo.
Il teatro delle quisquilie, MARIA E MARIE con Maura Pettorruso e Annalisa Morsella, musiche originali di Olmo Chittò eseguite da Francesca Buscemi alla chitarra e Serena Marchi al flauto traverso, drammaturgia Simone Panza, regia Massimo Lazzeri
“Maria e Marie” è uno spettacolo teatrale che nasce per ispirare il pubblico dei più giovani, ma che porta un messaggio forte anche a quello degli adulti. Le storie narrate sono quelle di Maria Montessori e Marie Curie, donne straordinarie, scienziate di prim’ordine vissute a cavallo tra Ottocento e Novecento. Maria e Marie, oltre al nome, avevano in comune molte caratteristiche: l’intelligenza, la determinazione, la modernità, l’apertura mentale. Erano quasi coetanee, la prima nata nel 1870, la seconda nel 1867. Queste due donne sono tuttora ricordate, citate, studiate; l’eco delle loro scoperte e dei loro studi è viva, i loro percorsi lavorativi e la loro tenacia possono e devono essere d’esempio per le ragazze e i ragazzi di oggi. Le due attrici racconteranno la vita e le opere di due donne che, in un periodo storico in cui il ruolo femminile era spesso marginale e il concetto di “pari opportunità” non esisteva (semmai il concetto opposto), hanno saputo seguire le proprie inclinazioni, dedicarsi alle proprie passioni, rendere reali le proprie “visioni” e crearsi da sole, pur tra ostacoli e difficoltà, quelle “opportunità” che il mondo scientifico, prettamente maschile, non avrebbe mai offerto loro spontaneamente.
Il teatro delle quisquilie, PIOMBO, di e con Massimo Lazzeri, arrangiamenti canzoni Lucrezio De Seta e Valerio De Paola, regia Maura Pettorruso e Massimo Lazzeri
Gli Anni di piombo vengono raccontati attraverso una serie di storie personali, di vittime ma anche di carnefici, oltre alla ricostruzione storica dei fatti. Storie raccontate in prima persona, ispirate ad alcuni dei protagonisti di questi anni, che però non vengono nominati esplicitamente e le cui vicende personali (assolutamente non i fatti storici) sono state rielaborate, sia per renderli teatralmente efficaci, che per farli diventare dei personaggi-simbolo, rappresentativi di una serie di persone e non soltanto di loro stessi. In un alternarsi di monologhi e canzoni originali, uniti a spezzoni di telegiornali dell’epoca, vengono ripercorsi quelli che furono, per l’Italia, anni di grandi cambiamenti sociali e culturali, ricordati soprattutto per la violenza, il terrorismo e le stragi, che apparirono talvolta insensate e senza colpevoli e che provocarono centinaia di morti.
Associazione FateFaville, LADY V – MUSICAL BONSAI, spettacolo musicale con Annalisa Morsella e Cristina Pietrantonio (voci), Elisa Pisetta (chitarra), Chiara Brighenti (contrabbasso e voce)
Una band femminile viene rapita durante le prove per ritrovarsi in una galassia imprecisata. I mostruosi esseri alieni che la abitano portano campioni prelevati da pianeti di loro interesse per motivi selettivi: li studiano, li vagliano, li interrogano, per poi decidere se la loro permanenza sul pianeta di origine ha ancora motivo di esistere.