“Suzanne” di Rita Amabili-Rivet
“Ma l’amore, che cos’è veramente? Chi è l’Amore?”
“Suzanne” (Edizioni Guido Amabili, pp.15) figlia di una donna in fin di vita, con alle spalle tanta sofferenza, ha “subìto” l’omosessualità della madre in un periodo storico in cui era impossibile accettarlo. Il dolore, la vergogna erano troppo grandi da sopportare, quindi Susanna decide di scappare, andarsene da quella situazione così dolorosa credendo di poter vivere meglio la sua vita. Ma senza l’amore, l’affetto, la vicinanza di una madre è mai possibile? Susanna, con ansia aspetta l’arrivo del mattino in cui rivedrà la donna che tanto l’ha fatta soffrire, perché sta per lasciare il mondo dei vivi; sente la mancanza della tenerezza di cui è stata privata da tanto tempo. Ad accompagnare la novella c’è sempre la fede.
“Non temere, credi soltanto.”
Rita Amabili-Rivet racconta la sofferenza di queste donne – madre e figlia – con estrema delicatezza e con l’amore, il quale anche se negato, è forte. “Viveva una “colpa” e si sentiva nello stesso tempo arricchita da un amore gratuito, da un amore donato, da un regalo.” Questa novella è stata parte della tesi del master in teologia di Rita Amabili, con una pratica in volgarizzazione e femminismo, è autrice e conferenziera; con un’esperienza di più di quindici anni come infermiera, accompagnatrice di persone in fin di vita.
Sara Abbatiello