“Sulle tracce di Kim”: il viaggio in India di Peter Hopkirk nei luoghi del capolavoro di Kipling
È possibile appassionarsi a un classico della letteratura senza averlo letto? La risposta è sì, e succede nel libro, definito “testamento letterario” nella postfazione di Robert Jordan, scritto da Peter Hopkirk e tradotto da Giuseppe Bernardi, dal titolo “Sulle tracce di Kim. Il Grande Gioco nell’India di Kipling” (titolo originale Quest for Kim. In Seach of Kipling’s Great Game, Edizioni Settecolori, Collana Foglie d’Erba, 2021, pp. 282, euro 26), riferito al capolavoro di Rudyard Kipling pubblicato nel 1901. Hopkirk manda in stampa il libro nel 1996, ma solo oggi arriva in Italia, grazie a Edizioni Settecolori, fondata alla fine degli anni Settanta grazie all’impegno di Pino Grillo e portato avanti dal figlio Manuel, che punta l’attenzione su testi mai pubblicati in Italia o fuori catalogo.
Peter Hopkirk (1930-2014) premiato dalla Royal Society for Asian Affairs per i suoi libri e i suoi viaggi, scrive in prima persona il suo percorso alla scoperta dei luoghi in cui Rudyard Kipling ha ambientato il suo capolavoro “Kim”. Il motore non è solo la curiosità dell’autore ad andare a fondo del romanzo di Kipling, ma anche la sua passione per l’India e le sue precedenti pubblicazioni riguardanti il “Grande Gioco”, ovvero il conflitto politico tra Regno Unito e Russia in Medio Oriente e Asia Centrale durante il XIX secolo, utilizzando una fitta rete di spionaggio. “Sulle tracce di Kim” è ambientato proprio in quel periodo, delineato attraverso le vicissitudini del tredicenne Kim, un ragazzino senza paura, rimasto orfano, ma in grado di badare a se stesso, grazie anche a quell’incoscienza che gli appartiene e che è la qualità ideale per muoversi efficacemente nel Grande Gioco.
L’autore si rivolge a tutti, anche a coloro che non hanno ancora letto “Kim” e, per questo, struttura il libro in modo avvincente. Hopkirk incentra ogni capitolo su un luogo o su un personaggio, seguendo le pagine del romanzo di Kipling, riassumendone prima la trama e poi spiegando le sue mosse, per individuare i riferimenti reali. Hopkirk si reca prima a Lahore, in Pakistan, e poi procede seguendo di pari passo, per quanto possibile a più di un secolo di distanza, il tragitto di Kim, verso Umballa, Lucknow, Benares (ora Varanasi), Simla. Una scrittura appassionata e a tratti ironica, in cui si denota il grande desiderio di far vivere il romanzo Kipling la sua vita parallela; interessante è anche la ricerca dei modelli che hanno ispirato i personaggi, a partire dal protagonista per proseguire con il lama, Mahbub Ali, il colonnello Creighton, Lurgan Sahib. Hopkirk appassiona e invoglia a sfogliare le pagine di “Kim”, per immergersi nella bellezza stilistica e descrittiva, ma anche per vedere più a fondo negli eventi narrati. Un libro appassionante, che fa riscoprire un tesoro sia storico sia letterario.
Roberta Usardi
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