“Sulle spalle dei giganti” è il nuovo singolo di ULULA & LaForesta – L’intervista
Lo scorso 9 ottobre è uscito per Piuma Dischi “Sulle spalle dei giganti”, il nuovo singolo del cantautore veronese ULULA & LaForesta, all’anagrafe Lorenzo Garofalo, accompagnato dai musicisti Andrea Mandelli, Filippo Maria Chiarini, Maximilian Agostini, Simone Carradori e, per il prossimo disco, Alessio Profeti. Il cantatuore ha alle spalle la vittoria a Musicultura come miglior performance alle audizioni live con il brano “Oddio l’oblio”. Abbiamo fatto qualche domanda a Ulula & LaForesta per conoscerlo meglio.
“Sulle spalle dei giganti” è il tuo nuovo singolo, nei versi alla fine fai una propaganda in cui canti, ad esempio: “e anche i famosi faranno la fila e non saranno per loro tutte le grida, ai generosi daremo il potere saremo sicuri non lo vorranno tenere” e concludi con “c’è bisogno di tutti per arrivare”, un messaggio davvero bello, è quello che hai imparato al termine della Strada dei Fiumi?
È quello che ho imparato già da un po’, sono cose in cui credo. Il viaggio me le ha tirate fuori, i fiumi le hanno fatte scorrere. Sono un fiume di parole che si susseguono come in tutta la canzone. Non ci sono ritornelli, non si torna in dietro. Tutti gli elementi sgorgano come affluenti in un’unica direzione.
Come mai hai deciso di macinare tutti quei chilometri in bicicletta?
La bici mi è sempre piaciuta. Ha sempre fatto parte della mia vita, di ogni giorno. Nel quartiere dove sono nato, viveva tale: Guerrin sportivo. Un signore che tra i 65 e i 70 anni aveva girato l’Europa in lungo e in largo, partiva a maggio e tornava ad ottobre, percorrendo anche 8.000km consecutivi. È morto in Spagna proprio sulla bici accasciandosi sul ciglio della strada. Quell’anno, credo fosse il 2011, sarei partito con lui, ma per un problema al ginocchio dovetti rinunciare. Guerrino non è più tornato e io sono partito. L’anno scorso con mio padre arrivammo a Berlino dal cortile di casa passando per: Italia, Austria, Repubblica Cieca e Germania. L’anno prima un viaggio molto più breve tra Italia e Austria. Il prossimo vorrei farlo nel Nord America.
La copertina di “Sulle spalle dei giganti” con l’artwork di Giulia Dall’Ara, ha magnifici colori, puó rappresentare la mappa del percorso che hai fatto?
Comunicavo con Giulia inviandole foto, video e raccontandole sensazioni e visioni. Poi lei ha scelto i colori in base a quello che le riportavo. Non è una mappa in senso tecnico ma sicuramente lo è in senso emotivo.
Verrà girato un videoclip di “Sulle spalle dei giganti”?
Sarà un video disegnato a mano e montato sempre da Giulia, 500 disegni con colori acrilici e poi un montaggio passo a due.
A Musicultura ULULA & LaForesta ha vinto il premio come miglior esibizione live, cosa pensi abbia portato a questo premio, cosa caratterizza la tua performance live?
Credo che sia fondamentale la partecipazione di 6 elementi che suonano. Se ben coordinati e in equilibrio, la botta è forte. Per il prossimo disco abbiamo aggiunto Alessio Profeti alle percussioni e con ciò diventa tutto ancora più colorato.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, in studio e dal vivo?
Stiamo ultimando il disco che uscirà con Piuma Dischi. Stiamo navigando a vista, per noi tutto il lavoro in studio deve essere finalizzato ai concerti. Pubblicheremo sicuramente un altro singolo e poi speriamo si possa portare in giro la nostra musica dal vivo.
Con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Avrei tanto voluto conoscer Lucio Dalla, Chris Cornell e Bob Marley. Non saprei dare una risposta ora, ad una possibile collaborazione. Tre il poter scegliere e l’essere scelto credo starei nella seconda.
La tua musica ha diverse influenze che hanno creato il tuo stile personale, quali sono stati i tuoi artisti guida?
Più che artisti nel senso più singolare credo sia opera dei generi musicali in modo più ampio. Ho sempre fatto il chitarrista prima di cominciare a scrivere e cantare. Ho sempre spaziato suonando generi anche opposti, come dal metal al reggae. Poi LaForesta, e tutta la diversità degli elementi che la compongono. Ognuno di loro ha una storia e un gusto differente. Tutto ciò porta sicuramente ad una spinta eclettica.
Come hai scelto lo pseudonimo di ULULA & LaForesta, con il richiamo onomatopeico?
Quando ero ragazzino non cantavo mi limitavo a fare qualche coro, spesso c’era questa voglia di salire con la voce sulle note delle grandi rockstar; io non ne prendevo una. Ululavo. Poi mi suonava bene: “ULULA”. LaForesta invece credo per una coerenza simbolica.
Roberta Usardi
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