“Sulla soglia” di Giovanni Peli e Stefano Tevini
Giovanni Peli e Stefano Tevini scrivono a quattro mani il romanzo “Sulla soglia” (Calibano Editore, pp. 184, euro 14), il racconto di un futuro distopico nel quale una nuova legge, quella “del Risparmio”, fa sì che allo scadere del 64esimo anno d’età, ogni persona venga “liberata”, attraverso l’assunzione di una “medicina” che ne procura la morte.
Uno Stato davvero cambiato quello che ci viene raccontato: la carne è stata eliminata dall’alimentazione (fa male!), potendo essere solo consumata da chi è negli ultimi anni di vita (peraltro si tratta di una carne clonata!). Per chi si avvicina all’età della liberazione, inoltre, vengono concessi taluni “servizi”; il social media per eccellenza è NontiscordardiMe. È curioso notare come i due autori diventano anche i protagonisti, in qualche modo, della loro creazione. Infatti, nel corso dei capitoli – 40 in tutto – viene descritto, in maniera alternata, il vissuto di Stefano, che lavora per lo Stato, occupandosi di accompagnare alle ASL gli anziani a cui verrà poi somministrata la medicina per morire, e il vissuto di Giovanni, suo padre, che ormai 64enne è vicino alla somministrazione del farmaco.
Gli autori ci accompagneranno in un viaggio introspettivo alla scoperta di personaggi che vivono un futuro fantascientifico, fatto però di quei problemi propri del rapporto padre-figlio, di cose dette-non dette, di ordinarie giornate di lavoro e giornate di pensione “pre-morte”. Le pagine scorrono fra i dialoghi dei personaggi e i loro pensieri, a volte anche senza filtri. Un libro per gli amanti delle realtà distopiche e per chi voglia immergersi in una lettura leggera, ma allo stesso tempo ricca di sorprese.
Pietro Luiso