“Sul fondo sta Berlino” di Sirio Lubreto
Come si evince dal titolo, il secondo romanzo di Sirio Lubreto, dal titolo “Sul fondo sta Berlino” (CasaSirio 2019, pp. 224, euro 15) è ambientato nella capitale tedesca, il punto in comune di tutte le storie che si intrecciano nella narrazione.
Si tratta di una storia che ne raggruppa altre, affrontando molte tematiche che scorrono via veloci grazie alla scrittura fluida e alla narrazione dinamica dell’autore. Il lettore si trova, come i personaggi, a Berlino e segue da vicino le vicende di due marocchini, Said e Momò, che da Napoli hanno il compito di trasportare della droga fino in Germania attraverso ovuli nascosti nell’organismo, con tutti i disagi del caso; la storia di Felice, un uomo di quarantanni sposato con due figli e un bel lavoro, con il grande difetto di un egocentrismo misto a egoismo che lo portano ad avere un’avventura con la sua stagista ventenne, mettendola incinta, e alla decisione di prendersi una pausa a Berlino, per staccarsi dalle complicazioni e rievocare vecchi ricordi. E poi i luoghi: dall’acquario di un hotel, così grande da contenere un ascensore, al centro di accoglienza immigrati, alle Kneipe più improbabili in cui trovare rifugio, e gli incontri di Felice con i compagni di scuola: Sergi, l’italo argentino che nasconde una vendetta, e Ulli, diventata medico chirurgo e accanita femminista che, come lavoro, pratica interventi di vasectomia.
“Bianco e nero, buoni e cattivi, tutte stronzate. Esiste solo un’infinita sfumatura di grigio, e una palude di condizioni più o meno sfavorevoli capace di trasformare il peggiore serial killer nel più santo dei filantropi.”
La città osserva e vive ogni sfumatura di queste storie bizzarre, che puntano indirettamente l’attenzione su importanti questioni: i migranti e i centri d’accoglienza, il traffico di droga, la mafia, gli attentati, la multietnia e la difficoltà di integrazione, presente non solo tra chi parla lingue diverse. Il personaggio di Felice rappresenta invece il classico esempio di rapporti umani che si sgretolano a causa di troppe bugie da sostenere, di un egoismo accecante e di una mancanza di consapevolezza sulla realtà che, come soluzione sembra vedere solo l’indifferenza: il suo incontro con il vecchio amico Sergi cambierà per sempre la sua vita, ma verso una strada ben diversa dalla redenzione.
Un libro divertente e allo stesso tempo capace di immergere nella realtà di più culture, utilizzando espressioni in lingua straniera o dialetto, una storia che appassiona e che è in grado di abbinare una scrittura leggera ad argomenti di rilievo, iniettando nel lettore non solo la voglia di vedere come va a finire, ma anche la riflessione sulla vita e il potere che ognuno di noi ha sulla propria.
Roberta Usardi