“Studiate molto e credete in voi stessi!” – Intervista a Gianpaolo Petrini

Gianpaolo Petrini, musicista che non ha bisogno di presentazioni data la sua lunga a importante carriera, pubblica “The Big Band Is My Life”, nuovo lavoro con la sua Big Band nel quale swing, jazz e funk convivono. Abbiamo scambiato una veloce chiacchiera con lui. Ecco cosa si ha raccontato.

Gianpaolo Petrini, benvenuto su Modulazioni Temporali. Per prima cosa, come ti senti dopo aver dato alla luce il nuovo disco “The Big Band Is My Life”?

Ogni volta è un’emozione! Soprattutto quando arriva la confezione dei cd inscatolati.

10 brani, 5 dei quali originali. Come sono nate queste composizioni?

Premetto che io scrivo musica, ma non brani così complicati per una big band, 3 brani sono del nostro bravo trombonista Luca Begonia, il tre quarti lo ha scritto il pianista Mattia Niniano e “Black Mirror” è una composizione scritta dal M° Andrea Ravizza (il quale scrive anche per l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai).

E gli omaggi? Perché avete scelto proprio quelle canzoni e come sono state riarrangiate?

Il primo brano è un omaggio al grande batterista Buddy Rich, il brano di Prince è un arrangiamento e idea del saxofonista Claudio Bonadè per fare un funk più commerciale. “Round Minor” un omaggio ad Augusto Martelli con il quale ho lavorato parecchi anni in tv e studio.

Dal vivo come si sviluppa “The Big Band Is My Life”?

Formazione completa batteria, basso, piano, 5 sax, 4 tromboni,4 trombe e voce.

Nella tua lunga ed importante carriera, quali sono stati i momenti più importanti?

Sicuramente la prima tournée con Mango, poi Alice con la quale ho fatto il tour in Germania, Anna Oxa, Celentano e Demo Morselli. Ma anche con i Maestri del jazz Gianni Basso, Franco Cerri, George Garzone, Barney Kessel!