“Storia delle prime volte”, tra confini e territori
“Storia delle prime volte” (Voland, pp. 93, euro 15) è la raccolta di racconti di Stiliana Milkova, nata e cresciuta in Bulgaria.
“L’estasi della formazione linguistica, il processo di tradurre me stessa, la mia identità, le mie tradizioni, in un contesto sconosciuto.”
Una giovane dottoranda bulgara cerca casa e sé stessa a Berkeley. Una traduttrice arriva a Torino per incontrare lo scrittore che sta traducendo. Uno studioso toscano dialoga di letteratura italiana con una straniera mentre un treno lo porta a Roma. Una ragazza che ama viaggiare e scrive guide anticonvenzionali. Una donna che cena sola osservando gli altri commensali e lasciandosi andare ai ricordi. La luce interiore che ci guida e trascina il nostro sguardo anche sugli altri. Un incontro mancato in Liguria. L’intervista a uno scrittore/regista. Una lettera a sé stessa. Un addio inconsapevole.
Dieci storie di identità nomadi e cosmopolite. Persone in transito, nella vita come nella lingua, parte imprescindibile di una costruzione identitaria. Storie slegate ma non troppo, con elementi e nomi (M.) che ritornano e si snodano da filo conduttore tra pagine in un crescendo autobiografico. Intrecci di sguardi, di umanità.
Una raccolta di percorsi e di varietà umana scritta da un’autrice di madrelingua bulgara che abita in un paese anglofono e che inevitabilmente affronta tematiche urgenti in un mondo globalizzato: il multilinguismo, la traduzione del sé, l’emigrazione, l’ottica del forestiero, l’appartenenza linguistica e culturale, la nostalgia.
“…appartiene a un altro mondo, a un io diverso che abita ancora lì, in questo mio altrove. Ho scelto di condurre una vita doppia, biforcata, di essere scissa, frammentata, mai integra, e proprio per questo di poter trovare me stessa in modi diversi, in lingue diverse, attraversando confini e territori.”
Laura Franchi