“Sto ascoltando dei dischi”: un Blatto malato cronico di musica
“Sto ascoltando dei dischi” (add Editore/Incendi-narrazioni combustibili, 317 pagine, euro 13) è un po’ il testamento musicale di Maurizio Blatto, gestore del Backdoor, negozio di dischi a Torino, città in cui è nato e vive; firma storica della rivista musicale “Rumore” e, con questo, autore di libri per la terza volta.
“Tutto è una canzone, tutto. Forse io sarò maniacale, ma in qualsiasi aspetto della nostra vita c’è un aggancio. Talvolta ne ho persino troppi, vorrei farmi anestetizzare”.
Blatto, il cui sogno erotico più recente è di essere davanti alla bancarella di dischi di un mercatino dell’usato londinese in cui trova tutti, ma proprio tutti i titoli che desidera a solo una sterlina, di cosa mai può parlarci in queste pagine? Di Musica, indovinato! Blatto ci porta a spasso nella sua vita, tra racconti tanto esilaranti quanto in alcuni casi improbabili e romanzati (sono romanzati, vero Blatto?), in cui il comune denominatore è una colonna sonora esperta e raffinata, che ripudia ogni forma di commerciale. Condivide con noi, spesso e volentieri con l’espediente degli scritti che si trova più o meno costretto a leggere a qualcuno per giustificare questa sua enorme passione, le esperienze con nell’ordine: psicologo (un primo capitolo che onestamente mette in difficoltà chi non ha la sua stessa conoscenza in campo musicale); consulente di famiglia; ritorno al quartiere natio a Torino nord (forse il capitolo più bello e sincero); pronto soccorso; polizia; centro d’ascolto vinilisti anonimi; morte (sì, una simpatica chiacchierata, rigorosamente musicale, con LEI).
“Ma nemmeno io sono messo bene, e questo lo so. Mi venisse mai un desiderio di una macarena o anche solo un geghegè danzante. Niente, solo pianoforte e voce, chitarre e sussurro, accordi di tromba e silenzi”.
Blatto ci sa fare con la penna, si capisce subito che è uno che la tiene in mano da tempo. Sa giocare con le parole e non disdegna una certa ironia, l’ironia di chi la cultura la sa maneggiare. E gliene siamo grati perché, in tutta onestà, per un non super mega esperto di musica, il libro sarebbe un po’ troppo monotematico. E invece, qualche bella risata ce la sa strappare. Ma la sua passione è questa, ed è sicuramente apprezzabile che scriva di ciò che meglio conosce. Tutti in fin dei conti ci siamo identificati almeno una volta in una canzone, l’abbiamo vissuta dentro la nostra testa o a volte nella vita reale. Ecco, Blatto porta questo sentimento, chiamiamolo così, all’estremo. Vive di musica, letteralmente. E poi ci sarebbe anche una sorpresa, ma non si può dire che altrimenti non è più una sorpresa. Però, se amate la musica quanto lui, forse potete arrivarci.
Amanti della trap astenersi. Keep on rockin’
Laura Franchi