SPLENDI PIÙ CHE PUOI di Sara Rattaro

È incredibile come l’amore e la passione possano travolgere l’esistenza di una persona. Sara Rattaro in SPLENDI PIÙ CHE PUOI (Garzanti, 2016) ci racconta di Emma una donna creativa, brillante e ribelle; tanto da lasciare la casa dei genitori giovanissima, per amore di Tommaso, un uomo molto più grande di lei. Un amore, il loro, meraviglioso e fortissimo, nato ed evolutosi velocemente, perché è così che deve essere: o si ama o non si ama! Lo sa bene Tommaso, che con la stessa velocità con cui capì all’epoca di amare Emma, dopo 10 anni, capisce che il suo sentimento si è esaurito lasciando in lei un vuoto incolmabile.
“Quando ci spezzano il cuore abbiamo bisogno di una sola cosa, una ragione per alzarci al mattino” e questa ragione Emma la trova in Marco. I giorni passano e la loro relazione diventa sempre più intensa. Marco è travolgente, al limite dell’insistente, caratteristica che Emma sottovaluta. La riempire di attenzioni, sembra essere l’uomo perfetto, tanto che i due decidono di sposarsi ed informare i familiari solo a fatto compiuto: l’ennesima ferita che Emma infligge ai propri genitori.
“Amare qualcuno davvero significa concedergli di toccarci il cuore senza difese o preoccupazioni” ma giorno dopo giorno le attenzioni di Marco si trasformano in ossessioni, quello che vuole è sempre più chiaro. Vuole il monopolio assoluto, la vuole possedere e non sopporta che lei abbia interessi al di fuori di lui. Ha continui sbalzi di umore e la sua irascibilità ha sempre più un buon motivo per manifestarsi.
“Terzo errore: pensare di avere la situazione sotto controllo. Essere accondiscendenti è solo un modo per prolungare l’agonia” Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Ma la vergogna e la paura le impediscono di ribellarsi. La sua prigionia diventa ancora più crudele con la nascita di Martina, la loro figlia, che Marco non esiterà a usare come arma di ricatto. Emma subisce quotidianamente cattiverie di ogni tipo, abusi, violenze e umiliazioni agghiaccianti.
L’autrice, Sara Rattaro, è bravissima a proiettarsi nel terrore della vittima, aprendo così uno spaccato su un tema estremamente attuale, il femminicidio. Tutto ciò che giudicheremmo inaccettabile visto con gli occhi di una vittima diventa una realtà a cui è impossibile ribellarsi. Dove il tacito assenso dei familiari e l’omertà degli indifferenti diventano complicità. Solo la paura di morire e il desiderio di liberare la figlia dalla prigione a cui è costretta dalla nascita, danno ad Emma la forza e il coraggio di scappare. Capire di non aver colpe, le permetterà di chiedere aiuto e di salvarsi. Perché chi si deve vergognare non è certo chi subisce, ma chi infligge, chi sa e non dice, chi pensa “in fondo se l’è cercata e le sta bene“. Nessuno ha il diritto di annientare un’ altra persona, per nessuna ragione al mondo. Perché un amore che usa violenza fisica, verbale e psicologica non è amore. Ogni donna ha il diritto di essere amata, desiderata, bramata e anche detestata, ma mai e poi mai maltrattata. Ognuna di noi deve imparare a brillare di luce propria e a splendere più che può per se stessa, a prescindere da chi le è accanto.
Alessandra Lebran