“Soste forzate”: le strade perdute di Giulio Natali
Con “Soste forzate” (Edizioni La Gru, 2021, p.p 250, euro 15,00), ancora una volta mette in scena dei protagonisti quotidiani, degli uomini qualunque che vivono una vita qualunque. Si legge una continuità con la raccolta precedente “Questioni di testa” (QUI la recensione), ma avvertiamo qualche dettaglio in più, una costruzione più complessa, un filo di dramma che accompagna ogni vicenda.
Oscilliamo per l’intera raccolta tra il riso per le situazioni paradossali e una strana sensazione di impotenza. Impotenza che tende a svelarsi nelle chiose finali dei racconti; è proprio nelle righe conclusive infatti, che comprendiamo un senso più alto dei personaggi: le cose non sono esattamente come avevamo pensato, i personaggi più complessi di quanto ci aspettassimo e il finale meno lieve di quanto potessimo immaginare. È così che una cena rituale tra due giovani amanti si trasforma in teatro di orrori, il passo da un piatto gourmet alla sopravvivenza si fa piccolo. Temiamo le giornate tutte uguali, le maschere che indossiamo e ci crogioliamo nell’evasione. Quale evasione? Il mio nickname oggi è Joseph, sono francese e spero di avere fortuna in chat con qualche ragazza. E se è vero che l’amore è eterno finché dura, perché non regalarsi all’avvolgente tinder, e magari capiteremo tra le braccia di un giovane muscoloso. Eppure non è tutto così semplice e questo non è un film, è la loro vita, la nostra vita, e non ha niente di lineare.
Giulio Natali carica i personaggi di una forza che a tratti va oltre il comune, è come se mancassero dei freni, nelle vicende accade tutto ciò che nella realtà potrebbe accadere ma che spesso non accade. Siamo esseri umani, abbiamo tutti le stesse mancanze, le stesse necessità, vogliamo il silenzio e la compagnia, la solitudine e un corpo che ci riscaldi.
“Soste forzate” è una resa dei conti, è la voce soffocata, è un volto bellissimo e a volte deforme.
“E ho capito qual è il lavoro della mia vita, l’unico nel quale esprimo a pieno la mia personalità e regalo un servizio di valore per i miei clienti. Il mago. Ma in modo diverso dal passato. Se avete tempo e voglia, sabato venite a trovarmi nel nuovo ufficio al Parco Comunale. Mi troverete dopo la prima aiuola delle margherite a lasciare a bocca aperta i bambini con fazzoletti che scompaiono all’improvviso e enormi bolle di sapone.”
Massimiliano Pietroforte