Sorprese per grandi e bambini a Modena con PLAY!
Play alla Fiera di Modena vede la sua decima edizione, un cult per proiettarsi nel mondo dei giochi da tavolo ma non solo: giochi di ruolo, videogiochi, oggettistica svariata, travestimenti e abiti da acquistare, dadi di ogni forma e dimensione. E la novità di quest’anno: uno stand completamente dedicato ai bambini. Gli spazi sono ben distribuiti, dal corridoio centrale si snodano i vari padiglioni laterali, oltre allo spazio esterno.
Sapete cosa c’è di veramente bello alla Play? Si gioca. Immaginate uno spazio veramente grande – parliamo di 20000 mq di allestimento – pieno zeppo di tavoli e su ogni tavolo soldatini, dadi, tabelloni, tappetini, tutto sotto lo sguardo attento e vivace di giocatori più o meno esperti. Se vi piace giocare non potete che andarci, ma anche se non siete particolarmente appassionati: girare alla fiera del gioco più grande d’Italia è come approdare in un mondo fantastico, fatto di magia, di strategia, di amicizia, di divertimento, ore e ore di gioco non-stop, tanti giochi nuovi. Si può osservare gli altri che giocano o avere la fortuna di ascoltare le regole raccontate proprio da colui che il gioco l’ha inventato. Forte, anzi fortissimo!
Sono tornata bambina, presa da quel misto di curiosità e sorpresa, mi sentivo instancabile, affamata di quel mondo fantastico che un tempo era il solo in cui avrei voluto stare. Allo stand dei bambini ho giocato a tantissimi giochi di legno, una balestra, una bambola con dei chiodi da sfilare con bacchette di legno, strani marchingegni dei quali non immaginavo neanche l’esistenza. Poi ho provato a partecipare a un gruppo, ci siamo divertiti con un semplice gomitolo di lana e tanta fantasia. Ho provato uno dei tanti giochi da tavolo, fatto di formiche e ragni calamitati. Ho disegnato strisce e vortici colorati allo stand pieno di fogli bianchi e pennelli impregnati di tempera. I bambini pedalavano su tricicli e biciclette d’altri tempi. Ho visto un bigliardino lunghissimo (per 40 persone forse). E poi ho visto come si crea una trottola: un pezzo di legno, un tornio e mani sapienti. C’era la pista per trottole più lunga d’Europa (e ho perso ☹). Poi ho girovagato in tutti gli altri stand, rapita praticamente a ogni passo. Ho provato a guidare un’automobile da corsa davvero realistica (perfino con le cuffie per sentire il motore), un calligrafo ha disegnato ogni lettera del mio nome con una maestria leonardesca, gli zombie si sono resi disponibili per un selfie, e ho fatto anche il test sul Quoziente Strategico allo stand dell’Università di Reggio Emilia e Modena.
Venerdì si è girato bene, il sabato e la domenica invece la fiera è stata talmente piena che si faceva fatica a camminare: più di 1500 tavoli da gioco riempiti da 40.000 visitatori, tanti bambini e ragazzi, ma non solo, c’erano rappresentanti di ogni età. Unico neo: i prezzi di parcheggio e cibarie, non proprio popolari. Per il resto, aspetto impaziente la prossima edizione!
Angelica Pizzolla