“SISTER ACT – IL MUSICAL” SBARCA AL TEATRO NUOVO DI MILANO
Una talentuosa cantante diventa scomoda testimone di un omicidio che la porterà a vivere sotto protezione in un convento nelle mentite spoglie di una suora. L’inusuale e progressista Sorella afro verrà accolta con favore e prenderà la leadership dello stonato coro del convento e lo trasformerà in vero fenomeno musicale. Proprio questa sua genialità porterà nuova luce nell’ammuffito convento e l’inaspettato rumore mediatico la metterà di nuovo in pericolo, tanto che i suoi inseguitori riusciranno a scovarla e dovranno vedersela con tutti gli abitanti del Convento.
La compagnia “I Viaggiatori di Piacenza” ha portato in scena, in un affollatissimo Teatro Nuovo di Milano, il musical “Sister Act” con testi e musica dal vivo in italiano sotto la regia di Dario Caldini. Spettatori di tutte le età per la storia di Suor Maria Claretta che ha scritto una delle più belle pagine del cinema prima e dei musical poi. Un’energica Gloria Enchill ha vestito i panni di una solare e molto ironica Deloris Van Cartier – come il gioiellificio – la cui mimica fedele all’originale e la cui splendida voce è stata in grado di trascinare tutto il pubblico. In prima battuta Suor Claretta non riuscirà a farsi accettare da una rigorosa ma piena di fede Madre Superiora, portata in scena con tanto umorismo da Benedetta Cesare. Le scenografie, semplici ma assolutamente fantasiose ed efficaci, si sono ben combinate con i costumi palesemente anni ’70. Il musical, per come rappresentato, accanto allo scorrere fluido della storia, è anche un viaggio introspettivo nella vita più intima dei personaggi che si sofferma sulla brama del successo, l’importanza dell’amore, la criminalità, l’insicurezza, la paura del futuro e la forza della fede.
Tutte le Sorelle sono state rappresentate con grande accuratezza e coerenza con i personaggi del originari del film. Un plauso particolare ad una mai così realistica Suor Maria Roberta interpretata da una bravissima e assai calata nella parte Angela Sfolcini, la spumeggiante e galvanizzata Suor Maria Patrizia resa da Sabrina Pancali e una ridicolissima Suor Maria Lazzara fatta rivivere sapientemente da un’eccezionale Alessandra Ferrari. Il timido e impacciato poliziotto Eddie “umidino” è stato Marco Pagani, una vera sorpresa grazie anche alla scoperta di un carisma inaspettato ben espresso dalle più acute note dei suoi pezzi mentre sono stati spettacolari alcuni repentini cambi d’abito degni dei più famosi trasformisti. Grande simpatia e capace di sdrammatizzare i momenti più critici, il Monsignor O’Hara interpretato da Enrico Cattivelli. Tutti i personaggi hanno portato in scena una grandissima e simpatica personalità e tutti sono stati divertenti a modo proprio. Un musical ben costruito, capace di non annoiare dall’inizio alla fine, regalando sorrisi e grandi risate agli spettatori.
Luigi Barbetta