Silvio Orlando in scena al Teatro Piccinni di Bari con “Si nota all’imbrunire”
È andato in scena al Teatro Piccinni, da giovedì 20 a domenica 23 febbraio, per la stagione teatrale di Bari 2019/20, lo spettacolo “Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato)“ scritto e diretto da Lucia Calamaro, produzione Cardellino srl. Interpreti Silvio Orlando, Roberto Nobile, Alice Redini, Maria Laura Rondanini, Vincenzo Nemolato. scene di Roberto Crea, luci di Umile Vainieri, costumi di Ornella e Marina Campanale.
“Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato)” è anche un libro scritto da Lucia Calamaro, edito da Marsilio, (pp. 144, 10 euro). Lo spettacolo di due atti, della durata complessiva di due ore, è ambientato in un paese del meridione, dove vive in solitudine Silvio padre di tre figli, Alice, Maria Laura e Vincenzo. La scenografia riproduce la grande casa di famiglia con un gioco di pareti che, spostandosi, scandiscono i luoghi e i tempi di scena rendendo lo spettacolo dinamico. Le luci accompagnano la sceneggiatura, creando una perfetta integrazione nel tempo e nel luogo della rappresentazione e sono i costumi a calare lo spettatore nella giusta atmosfera. Silvio è un uomo, padre di famiglia, che vive solo in un paesino spopolato. I figli e il fratello maggiore Roberto sono arrivati la sera prima. Un fine settimana nella casa di campagna, all’inizio del villaggio dove Silvio vive in solitudine da tre anni. I familiari sono venuti a trovarlo per festeggiare il suo compleanno e, il giorno seguente, per la commemorazione della moglie, morta ormai da dieci anni. Silvio ha diverse manie, tra le quali spicca quella di non voler più camminare, vuole stare e vivere seduto il più possibile. I figli, che finora non se ne erano preoccupati troppo, cercano di smuoverlo da questa posizione, che è una metafora del suo stato mentale: quella di un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. È un padre e fratello che giudica tutti i suoi familiari in modo impietoso, sembra incapace di vivere con gli altri, che osserva con disprezzo e ironia. Nel corso dello spettacolo, osserviamo i tentativi di questi suoi familiari di trovare una via verso il suo cuore, ma sempre respinti dall’accidia dell’uomo che non è in grado di accettarli per quello che sono: una figlia medico che cerca l’affermazione nel suo lavoro, un’altra figlia che vorrebbe diventare una poetessa, un figlio che ancora non ha capito quale è la sua strada. Silvio è un padre, che risulta crudele nei suoi giudizi, forse perché lasciato solo, toccato da un grande dolore, la morte della sua amata moglie. Un padre che afferma: “mi sono abituato all’assenza”.
Uno spettacolo tragicomico che colpisce il pubblico. Punto di forza è il testo scritto da Lucia Calamaro: c’è nel suo lavoro un mix di disincanto e dolore ma anche comprensione che può sfociare in felicità. Silvio Orlando è magnifico, in grado di passare con facilità dalla tristezza alla cattiveria, dall’ironia alla presa in giro. Roberto Nobile, noto al pubblico televisivo per l’interpretazione del giornalista Zito della serie del Commissario Montalbano, è davvero sorprendente nell’interpretare il personaggio del fratello e tiene testa al protagonista; Vincenzo Nemolato si cala in maniera diligente nel ruolo dell’unico figlio maschio; Alice Redini è divertente nella parte della poetessa; mentre Maria Laura Rondanini svolge la sua parte con impegno e buona volontà. Il pubblico barese, molto eterogeneo, riconosce ripetuti e calorosi applausi grazie ad una ottima regia e ad un cast di grandissimo livello.
In scena al Teatro Piccinni di Bari dal 20 al 23 febbraio.
Massimiliano Viola