Silvia Gallerano con “La Merda” approda al Teatro Kismet di Bari
Buio, una luce in penombra illumina fiocamente un corpo, un teatro nudo spoglio delle sue quinte, una voce canticchia e il pubblico prende posto per assistere ad uno spettacolo sui generis. Abbarbicata su un grande sgabello il corpo, privo di abiti, di una donna vestita dalle sue stesse paure, dalle cosce troppo grasse e dai pensieri troppo pesanti.
Il monologo magistralmente interpretato dall’attrice Silvia Gallerano e scritto e diretto dal regista Cristian Ceresoli diviso in tre quadri, approda l’11 novembre al Teatro Kismet di Bari e ci narra una storia struggente, dura e difficile da dimenticare. Un testo scritto più di dieci anni fa con parole che risultano datate e un tema pasoliniano, quello della televisione e del mondo dei provini. Concettualmente poco attuale, data la prorompenza del mondo dei social, le parole intrise di merda si fanno comunque strada nell’io di ogni singolo spettatore.
La rabbia, la profonda frustrazione, il senso di vuoto e di smarrimento riflettono un’ancestrale inattitudine allo stare al mondo, a vivere e farsi carico dei macigni che gravano sull’esistenza umana.
Lo spettacolo, che difficilmente ha trovato accoglienza in Italia, vince il prestigioso premio The Stage Award for Acting Excellence al Fringe Festival di Edimburgo nel 2012, per diventare oggi un format che ha raggiunto più di 600 repliche in tutto il mondo; infatti è stato tradotto oltre che in inglese anche in greco, danese, spagnolo e portoghese brasiliano.
Il flusso di coscienza bulimico e disarmante a cui si assiste lascia nello spettatore un viscerale senso d’inquietudine e di dolore per una vita che è stata interrotta, spezzata dai pregiudizi e nutrita di merda.
Lucia Amoruso