“Shakespeare: guida alla Tempesta” di Rocco Coronato
“We are such stuff as dreams are made on; and our little life is rounded with a sleep.”
La Collana Bussole della Carocci Editore – diretta da Rocco Coronato – continua la pubblicazione delle interessantissime guide alle opere shakespeariane. Dopo l’Amleto, il Macbeth e l’Otello abbiamo il piacere di consultare “Shakespeare: guida alla Tempesta” (2022, pp. 131, euro 13) firmata dallo stesso Rocco Coronato, insegnante di Letteratura inglese all’Università degli studi di Padova.
“La Tempesta” è l’ultima grande opera teatrale di William Shakespeare, appartenente al gruppo dei romances. Questo piccola guida comincia col porre in primo piano il Testo e contesti dell’opera; quindi le date, le edizioni, le fonti e il contesto culturale dell’opera. Probabilmente fu scritta tra la fine del 1610 e la metà del 1611, conosciamo in modo abbastanza certo la sua prima rappresentazione a corte il primo novembre del 1611 a Whitehall Palace a Londra, davanti al re Giacomo I. E, per questo motivo, è possibile ipotizzare anche la data del suo primo debutto a teatro; ma, di contro, non ha nemmeno una fonte diretta accertata.
Il secondo capitolo si sofferma in modo approfondito sulla trama e sull’ambientazione; quindi l’analisi dei personaggi. “La Tempesta” si compone di cinque atti e in un lasso di tempo che dura poche ore. La storia inizia quando l’evento scatenante si è già verificato: Prospero, Duca di Milano, deposto dal fratello Antonio, viene costretto all’esilio su un’isola abitata dagli spiriti insieme alla figlia Miranda. Sull’isola Prospero libera lo spirito Ariel, intrappolato in un albero dalla strega Sicorace. L’unico essere vivente rimasto è il figlio della defunta strega, Calibano, un mostro deforme, che rimane affascinato dalla bellezza di Miranda, a cui chiede di sposarlo e di creare una nuova razza che popoli l’isola. Al rifiuto di lei, Calibano tenta di obbligarla con la violenza, ma Prospero glielo impedisce, riuscendo a soggiogarlo con un incantesimo e a renderlo suo schiavo. Alla luce di queste premesse, prende il via la vicenda. Prospero, sapendo che il fratello Antonio, diventato nuovo Duca di Milano, sarebbe passato nei dintorni dell’isola, scatena una tempesta grazie all’ausilio della magia e fa naufragare la sua nave, che ospita anche Alonso, re di Napoli, suo figlio Ferdinando, il fratello Sebastiano e il vecchio consigliere Gonzalo. Durante il naufragio, il re Alonso – amico di Antonio e suo compagno nella cospirazione contro Prospero – viene separato da suo figlio Ferdinando, che crede sia morto. Ma Ferdinando è vivo e, finito sulla spiaggia, viene condotto nella grotta di Prospero, dove incontra Miranda: tra i due è subito amore. A seguire si susseguiranno svariate peripezie da parte degli altri naufraghi, che, alla fine, porteranno a un lieto fine. Antonio e Alonso saranno perdonati, l’amore tra Ferdinando e Miranda verrà coronato, e Prospero tornerà a essere il Duca di Milano., rinunciando per sempre alla magia.
La terza parte analizza lo stile. Ci troviamo di fronte a una commedia a parti rovesciate, dove il tema antico della vendetta prevale rispetto al tema romantico, che è presente soprattutto nelle scene d’amore. Consideriamo che “La tempesta” nasce nel “periodo dorato” della tragicommedia di origine italiana, che contempla la condizione umana in relazione con la natura. Il linguaggio tragico si mescola con quello comico e viceversa, caratteristica dei romances.
La quarta analizza i temi dell’opera, soprattutto attraverso il dialogo tra Vecchio e Nuovo Mondo, personificati dai personaggi dell’opera. La fortuna del testo nel tempo, la messinscena, le varie riscritture, le trasposizioni cinematografiche e televisive concludono questa breve e preziosa guida.
Marianna Zito