“Shakespeare: guida al Mercante di Venezia” di Shaul Bassi
“Non ha occhi un ebreo?”
La Collana Bussole della Carocci Editore – diretta da Rocco Coronato – continua la pubblicazione delle interessanti e complete guide alle opere shakespeariane. È il momento di “Shakespeare: guida al Mercante di Venezia” (2023, pp. 131, euro 13) firmata da Shaul Bassi, insegnante di Letteratura inglese all’Università Ca’ Foscari Venezia.
“Il mercante di Venezia” è una tragicommedia in cinque atti e venti scene, scritta probabilmente tra il 1596 e il 1597.
Siamo a Venezia e il “ricco e malinconico mercante veneziano” Antonio è sopraffatto dalla tristezza. Al tempo stesso l’amico Bassanio, “un giovane e dissipato aristocratico”, dilapidati i suoi beni, gli chiede un aiuto per poter corteggiare la ricca e giovane ereditiera Porzia, “costretta dalla volontà del padre defunto a sposare colui che troverà il suo ritratto in uno dei tre scrigni…”; benché tutti gli averi di Antonio siano in mare, egli si impegna comunque a trovare una soluzione. Pertanto, in attesa del ritorno delle sue navi, Antonio chiede in prestito il denaro all’usuraio ebreo Shylock – 3.000 ducati per tre mesi – che acconsente, a patto che se il denaro non sarà restituito il giorno convenuto, egli avrà diritto di prelevare una libbra di carne del corpo di Antonio. Bassanio protesta ma Antonio firma il contratto, certo che le sue navi torneranno in tempo per pagare il debito.
Ma… Bassanio sposa Porzia, le navi di Antonio naufragano, lasciandolo in rovina, e il debito non è pagato; quindi Shylock pretende che i patti siano rispettati, rifiutando compensazioni alternative e reclamando la libbra di carne che gli spetta e che, secondo l’ironico ordine del giudice, potrà asportare, ma senza spargimento di sangue, che lo renderebbe colpevole di omicidio. Nell’impossibilità di fare ciò l’usuraio rinuncia e perde le ricchezze, che riavrà solo se acconsentirà al matrimonio della figlia, si convertirà al cristianesimo e le lascerà, dopo la morte, alla figlia Jessica, fuggita – da una casa che sentiva come una prigione – per sposare un cristiano. “Shylock abbandona la scena sibilando: ‘I am content’ (‘Mi accontento’)”.
Questa piccola guida comincia col porre in primo piano il Testo e contesti dell’opera; quindi le date, le edizioni, le fonti e il contesto storico e culturale in cui è inserita. Sin da subito si sottolineano le caratteristiche principali della commedia, prima tra tutte “il dualismo tra Antonio, il mercante veneziano, e Shylock, il prestatore di denaro l’ebreo” che genera una confusione di ruoli, soprattutto il riferimento a chi è il mercante che dà il titolo all’opera e chi è il vero protagonista della commedia. Si analizzano, inoltre, tutte le caratteristiche atte a creare fraintendimento all’interno del testo, in un gioco di nomi, di ruoli e di personaggi.
Per quanto riguarda le fonti, come scrive Rocco Coronato, Shakespeare le rubava dappertutto; quindi vediamo subito che il riferimento più immediato è la novella italiana di Ser Giovanni Fiorentino, Il Pecorone scritta nel 1378, seguita da L’Ebreo di Malta di Christopher Marlowe o le Gesta Romanorum, un testo latino medievale compilato tra fine Duecento e inizi Trecento e, ancora, precisi riferimenti a Le Metamorfosi di Ovidio, e così via.
La seconda parte si sofferma in modo approfondito sull’ambientazione, sulla trama; quindi l’analisi dei personaggi. I due luoghi principali della vicenda sono Venezia e l’immaginaria Belmonte, un luogo che si allontana dalla realtà affollata della città, dove si delinea, sin da subito, la centralità del rapporto tra stranieri, donne e giustizia
La terza parte analizza lo stile e l’accezione della “commedia” che cambia in base al periodo storico e al contesto culturale, “il mercante era già una commedia congegnata per diventare più problematica delle altre commedie, meritandosi anche la definizione di problem play. La storia l’ha resa a tratti una vera e propria tragedia”.
La quarta parte analizza i temi dell’opera: questioni ebraiche, la comunità, l’economia e la legge, mentre la fortuna critica e la la messinscena concludono questa breve e preziosa guida che si va ad aggiungere alle altre della Collana.
Marianna Zito