“Shakespeare: guida a Macbeth” di Laura Tosi
Il Macbeth raggiunge per la prima volta il palcoscenico quando Shakespeare è “nel pieno della sua carriera di scrittore di teatro”. Al contrario di Amleto e Otello, Macbeth nel compiere il suo assassinio “non cerca e non trova giustificazioni al suo agire” per arrivare al trono scozzese, sviluppando conseguenze a catena che quasi allontanano dalle cause scatenanti dell’azione. Come ben sappiamo, rilevante è qui la figura “diabolica” di Lady Macbeth. La storia è ben nota e, nella prima parte di questo piccolo volume “Shakespeare: guida a Macbeth” (Carocci, 2021, pp. 128, euro 12), Laura Tosi ne contestualizza la scrittura all’interno del quadro storico di appartenenza, per poi arrivare alle fonti di questo breve dramma del bardo, ai personaggi che lo ispirarono e alla trama analizzata in tutti i suoi atti.
Il secondo capitolo si sofferma in modo approfondito sull’ambientazione: Macbeth è l’unico dei drammi shakespeariani ambientati in Scozia – dai castelli alle brughiere, dai luoghi reali a quelli immaginari – della quale ripropone la geografia culturale e le associazioni simboliche, evidenziando il potere del macrocosmo.
“Lo stesso Banquo, dopo l’incontro con le streghe, le assimila agli agenti atmosferici: “La terra ha bolle come le ha l’acqua / e queste sono di quel tipo” (1.3.77-78).
Si prosegue con il linguaggio, il pentametro giambico non rimato, per arrivare alle immagini fondanti della tragedia e all’analisi che ne scandisce il tempo.
La terza parte tratta i temi del Macbeth: la figura delle streghe, “eroine del dramma” dal forte potenziale profetico, simbolico ed evocativo che contamina anche da un punto di vista linguistico anche il resto dei personaggi; la devianza femminile sia nelle streghe sia nell’ambiziosa Lady Macbeth e, infine, la tragedia del potere.
La fortuna critica e la messinscena concludono (come in quella sull’Amleto) questa breve e preziosa guida fino alla menzione di incisive trasposizioni cinematografiche di questa tragedia.
Marianna Zito