Settimo Torinese: Violante Placido inaugura la ripartenza del Teatro Garybaldi
Settimo Torinese, un tempo forse luogo di sperimentazione, tenta di riscoprirsi polo culturale: in questo presente incerto, torna protagonista il Teatro Garybaldi, di stanza alla Suoneria di via Partigiani. La stagione 2023 s’intitola Amami ancora, ovvero un’esortazione, una dichiarazione di rinnovato amore al pubblico e al teatro… una stagione contemporanea, popolare e non elitaria, scrive Romeo Grosso nella presentazione del cartellone. Anche perché giocare ad essere elitisti nella provincia proletaria e industriale non sarebbe molto saggio. Il rilancio parte post-covid con un cauto programma dedicato a bambini e ragazzi (il teatro non come cattedrale austera, bensì come luogo dove la fantasia prende forma e l’incanto diventa magia); poi i concerti – il 3 dicembre ’22 è venuta persino Nada – e ora siamo giunti ad una serie di incontri, dieci per l’esattezza, spalmati sino ad aprile: si va da Valentina Lodovini a Ottavia Piccolo, da Concita De Gregorio a Pif, passando per Eschilo e Wedekind, e infine qualche perla locale come Elena Ruzza e l’impareggiabile Mariella Fabbris. Moltissime donne, il che per ovvie ragioni è una splendida notizia.
Il primo appuntamento – con gli spalti al completo! – è stato sabato scorso, il 4 febbraio: Violante Placido ha portato Femmes Fatales, una lectio collaudata sulla musica femminile più emancipata degli ultimi decenni. Cinque icone, cinque artiste avulse dall’ordinario, creature per certi versi quasi impalpabili, intrise di eros e mistero, vive ma su un altro piano dell’esistenza umana. Cinque mostri sacri del secondo novecento, senza i quali il nostro immaginario sarebbe inevitabilmente differente da com’è. Si apre con Nico: il titolo dello spettacolo riporta al brano omonimo (ma al singolare) che cantò coi Velvet Underground nel ’67, scritto da Lou Reed su impulso di Andy Warhol. E poi Marianne Faithfull, Françoise Hardy, Yoko Ono. Placido racconta le vite e la produzione artistica di ognuna attraverso aneddoti, stralci di testi, suggestioni. Già con Nico, però, ci si accorge di un problema tanto antipatico quanto (probabilmente) irrisolvibile: spesso, per raccontare queste donne, è necessario riferire anche degli uomini che hanno incontrato, e con i quali hanno portato avanti lavoro e sentimenti. Nomi che peraltro si ripetono pure, di artista in artista: Alain Delon, Bon Dylan, Andy Warhol, Jim Morrison, Mick Jagger, David Bowie. Tutte, comunque, vengono celebrate attraverso la musica: Placido, che è attrice ma se la senti parlare di sé è soprattutto cantante, propone tutt’una serie di brani impeccabilmente rimodulati e interpretati. I’ll be your mirror, di Nico; As tears go by, di Faithfull, è in Italia? Seguendo il filone tematico ed estetico che già le altre quattro hanno delineato prima di lei, si arriva a Patty Pravo, per concludere davvero in bellezza. Nel giardino dell’amore, di José e Hilda Feliciano, è il primo, non convenzionale tributo a Nicoletta Strambelli, cui segue la più rinomata Pensiero stupendo. Per tutto il corso dell’evento, la voce di Placido non risulta convincente solo da un punto di vista tecnico: essa rincuora e abbraccia mentre commemora una parte rilevante del nostro humus culturale. I testi, curati da Placido e Michele Primi, accompagnano e ricreano quell’atmosfera che oggi è divenuta così rarefatta… è un concerto, ma è soprattutto un’occasione per ricordare, riscoprire, e imparare. Sul palco anche Dario Ciffo al basso e chitarra, Piero Monterisi alla batteria e Sebastiano Forte alla chitarra.
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Davide Maria Azzarello