“Sentirsi a casa” di Davide Calì e Sébastien Mourrain
Il protagonista di “Sentirsi a casa” (Kite Edizioni, pp. 40, euro 18) di Davide Calì e Sébastien Mourrain cresce all’interno di questo albo, in ogni pagina cammina, attraversa luoghi, cresce e cambia casa.
“Non mi sentivo a casa, però. Tutto era troppo piccolo, troppo stretto, mi sentivo soffocare.”
Cambia casa perché non si sente a casa da nessuna parte, arrivando a pensare che il suo desiderio fosse quello di un continuo movimento senza alcun posto da abitare, finché finalmente arriva in un punto dove riemergeranno i suoi ricordi e i suoi affetti, concludendo così il suo viaggio non solo fisico ma anche interiore: la continua ricerca della pace.
Un albo molto interessante, dove è il disegno Sébastien Mourrain che, nel complesso, dà significato alle tavole perché, oltre a essere funzionale e didascalico, sviluppa anche una sua estetica, un tipo di disegno “molto francese”, dove i personaggi hanno la stessa rilevanza rispetto alle descrizioni dei paesaggi, ma allo stesso tempo – essendo entrambi molto descrittivi – non ha lavorazioni complesse, come ad esempio tagli di ombre particolari che andrebbero a coprire specifici elementi o che andrebbero a oscurare determinati elementi. Il colore è piatto e va a uniformare il tutto perché la vignetta è funzionale alla didascalia. Il tipo di linea utilizzata è la linea chiara, tutto è perfetto e senza ombra, perché il nero usato all’interno dell’illustrazione è sempre ed esclusivamente utilizzato a scopo descrittivo.
I disegni hanno delicatezza e forte espressività che li rende molto comprensibili, perciò la descrizione della vignetta, sia emotiva sia descrittiva, è molto chiara, semplice e diretta.
Annalisa Borgo