“Scrivere la mente. Ovvero, come non lasciare che la mente scriva a caso la tua vita” di Nicoletta Cinotti
Nicoletta Cinotti in “Scrivere la mente. Ovvero, come non lasciare che la mente scriva a caso la tua vita” (Morellini Editore, 2019, p.p. 200, euro 15,90), accompagna con pazienza e delicatezza in un viaggio alla scoperta di sé stessi. L’autrice utilizza un linguaggio semplice e fluido per introdurre il lettore nel mondo della mindfulness e della scrittura meditativa. Il libro risulta scorrevole, piacevole, ricco di riflessioni importanti ma altrettanto ricco di esempi concreti e di esercizi di meditazione, di consapevolezza e di scrittura, da poter svolgere.
La consapevolezza è un insieme di sensazioni fisiche, sensazioni emotive, processi di pensiero, suoni, percezioni sensoriali; ossia un mix di stimoli provenienti dal mondo interno e dal mondo esterno, maggiore è la capacità di ascoltarli, maggiore è la capacità di entrare in contatto profondo con sé e scegliere come agire. Il libro, non solo, permette di comprendere tale concetto dal punto di vista logico-razionale ma, attraverso gli esercizi, ne fa esperire gli effetti. Pagina dopo pagina, Nicoletta insegna l’importanza del silenzio e del vuoto come momento prezioso, in cui scoprire la propria interiorità, osservare i propri pensieri, a dare un nome alle proprie emozioni, spostando l’attenzione dal contenuto al processo, ossia dal contenuto dell’esperienza al processo che avviene dentro di sé, mentre si sperimenta quel contenuto. “Naming in taming” ossia quando nominiamo qualcosa lo addomestichiamo, è questo il l’insegnamento più grande che il libro dona. Esprimere le caratteristiche salienti dell’esperienza in corso e riuscire a tradurle in parole, rende più sereni e può placare nei momenti di maggiore inquietudine.
L’obiettivo dell’autrice è stimolare il lettore a sviluppare la capacità di riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni, sensazioni, percezioni e pensieri così da non avere più la sensazione di sperimentare qualcosa di estraneo e non identificarsi con essi, favorendo in tal modo la capacità di liberarsi dalle vecchie immagini di sé stessi e dalle cristallizzate modalità di risposta. Un libro che, con accortezza e premura, spinge ad accorgersi se la propria esperienza percettiva è sequestrata da pensieri o emozioni; accorgersi è il primo passo per ridare a se stessi il potere di riequilibrare e reinserire l’esperienza percettiva mancante, esempio se si ha la testa piena di pensieri si può aprire la percezione alle sensazioni fisiche ed emotive. Un potere non di poco valore.
Con la meditazione e la scrittura si torna a qualcosa di fondamentale che i ritmi della società hanno via via fatto smarrire: il silenzio, l’ascolto di sé stessi, la capacità di osservare, osservarsi, ascoltarsi e raccontarsi. Scrivere permette di esprimere ed esprimersi, di dare sostanza a qualcosa che è solo dentro di sé e quindi intangibile, permette di dedicarsi spazio per scoprire, scoprirsi, lasciar andare. Concludendo, scrivere la mente aiuta il lettore a divenire autore dei propri copioni, semplicemente notando e annotando ciò che accade; così da non essere un semplice attore mosso da uno sconosciuto passato, da situazioni esterne o da incomprensibili pensieri, ma volgendo volta per volta l’attenzione a sé, a ciò che si sperimenta e si sente, così da poter scrivere e riscrivere ogni giorno il proprio presente e il proprio futuro.
Lavinia Narda