SANTA ESTASI – ORESTE al Teatro delle Passioni di Modena
Oreste, il quinto degli otto spettacoli del progetto Santa Estasi – Atridi: otto ritratti di famiglia diretto da Antonio Latella, debutta al Teatro delle Passioni di Modena, dove sarà in scena fino a domenica 22 maggio.
Quello che ci si presenta dinanzi è un palcoscenico allestito solo con un tavolo e delle sedie disposte intorno, una panca, una piccola cucina e – in posizione centrale, una porta mobile dalla quale entrano ed escono gli attori. In fondo al palcoscenico – seduti tutti intorno ad un grande tavolo – ci sono gli stessi attori che faranno il loro ingresso in un secondo momento. Le luci illuminano principalmente la parte anteriore del palcoscenico – dove prende vita la tragedia – lasciando il fondo nella penombra.
Si comincia con Oreste, Elettra e Pilade impegnati nelle prove di una messa in scena. Mentre Oreste è in preda al delirio e si dimena per i dolori strazianti tra le braccia della sorella Elettra, irrompe sul palco il coro cantando una fastidiosa canzone allegra. Il delirio di Oreste ci rende partecipi dello stato di angoscia del protagonista afflitto per il crimine commesso, un processo necessario affinché egli maturi facendosi carico delle proprie responsabilità.
La rappresentazione dell’opera coinvolge man mano sempre di più il pubblico: Oreste chiama gli altri personaggi a stringersi in un fraterno abbraccio invitando una persona tra il pubblico ad unirsi a loro. Tutti, in questo modo, esprimono un senso di pace e fratellanza in quella che è la rappresentazione di una tragedia.
Da questo momento l’interazione tra gli attori e il pubblico sarà continua, gli spettatori saranno chiamati per recitare, anche solo con una interpretazione a gesti, infatti proprio uno di loro rivestirà il ruolo di colui che emette il giudizio di condanna per Oreste, espresso dal resto del pubblico nei panni dei cittadini di Argo.
Il tutto eseguito con una allegra comicità che scioglie la tensione del dramma, nonostante il verdetto finale. Anche gli omicidi che Oreste compie per vendetta – poco prima della sua morte – sono rappresentati con ironia e in modo originale: infatti, si scatena sul palco un festino tipico dei tempi moderni dove tutti gli attori ballano scatenandosi in preda ai vizi della lussuria. Nell’epilogo Oreste muore tra le braccia del suo fedele amico Pilade e la sua morte racchiude il senso tragico dell’andare incontro al proprio destino. Dunque, così si ritorna alla tragicità dell’opera.
Uno spettacolo unico per la bravura, la simpatia e l’originalità dei personaggi, assolutamente da non perdere!
Marianna Tota
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