“SALVO E LE MAFIE” DI RICCARDO GUIDO E SERGIO RICCARDI
Leggendo il racconto di Salvo, la prima cosa che ci viene in mente è che le cose possono cambiare e che bisogna sempre avere il coraggio di ribellarsi per sentirsi, infine, liberi. Questo è ciò che accade in “Salvo e le mafie” (Sinnos 2017, pp. 63, euro 13) di Riccardo Guido con i disegni e i fumetti di Sergio Riccardi, che permettono a Salvo di raccontarci la storia della sua famiglia e della mafia, dagli ultimi anni dell’800 fino ad oggi. Ma perché nessuno denuncia? Perché nessuno parla? Questo è il punto: il segreto è la base della loro forza.
Con le alleanze politiche, la mafia dalle campagne si sposta in città fino ad arrivare ai traffici di droga, al proibizionismo e ai primi casinò e solo il 1962 vedrà la prima commissione parlamentare anti mafia. Salvo ci ricorda anche le vittime di Cosa Nostra: dalla prima strage politico-mafiosa del primo maggio del 1947 a Portella a Pietro Scaglione, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici, fino al periodo delle stragi – conseguenza del maxi processo del 1987 – e quindi la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e non solo. È questo il momento in cui la gente comincia a ribellarsi, proprio come il papà di Salvo, che decide di farlo per il bene di suo figlio, dopo una vita di menzogne non volute.
L’ obiettivo della mafia è fare soldi in tutti i modi possibili e anche noi, se vogliamo, possiamo condurre la nostra piccola battaglia contro la mafia: scopriamo come insieme al nostro amico Salvo!
Marianna Zito