Sabrina Napoleone e Salvatore Papotto aka Berlin-Babylon Project: in radio e sui digital stores il singolo “La visione dell’occhio di Dio”
È uscito 14 dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali, per le etichette Lilith Label e La Stanza Nascosta Records, il singolo La Visione dell’Occhio di Dio, composto e prodotto a quattro mani da Sabrina Napoleone e Salvatore Papotto aka Berlin-Babylon Project, con la collaborazione di Osvaldo Loi (storico collaboratore della cantautrice).
Dopo l’anteprima su Il Secolo XIX disponibile su YouTube anche il videoclip, nato da un’idea della stessa Sabrina, girato e montato dal videomaker Simone Sciutto, alla terza collaborazione con la cantautrice genovese. Il singolo La visione dell’Occhio di Dio anticipa l’uscita del nuovo lavoro in studio di Sabrina Napoleone, la cui pubblicazione è prevista per la primavera del 2022. Forme popular e avanguardia colta, inserti elettronici e minimalismo della ritmica, della melodia e dell’armonia convivono in un ibrido sonoro, che si nutre di impeto noise e di echi orientaleggianti. Un vestito a tratti industrial rock per un testo di grande autorevolezza autoriale, amplificata da un’effettistica vocale dall’immediata risonanza emozionale.
Il brano– racconta la cantautrice- ha preso forma nella primavera del 2020, in pieno lockdown. Mentre tutti eravamo confinati nelle nostre case, per tenerci al sicuro dai contagi, le violenze domestiche e i femminicidi registravano significativi aumenti, dimostrando che per molte donne e bambini la casa e la famiglia sono tutt’altro che luoghi sicuri. Finché la cultura e la politica non saranno in grado di guardare alle persone, al di là della loro riduzione a personaggi che agiscono all’interno di ruoli rigidi e predeterminati, sarà difficile sperare in una società nella quale i diritti siano un valore compreso ed interiorizzato.
Protagonista del videoclip, girato negli spazi del Teatro della Tosse di Genova per concessione della Fondazione Luzzati, è l’attrice, regista e autrice Cristina Cavalli, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, che ha all’attivo numerose esperienze teatrali e cinematografiche.
In questo video– spiega Sabrina Napoleone- prende ulteriore forza il concetto che sarà le fil rouge del nuovo album: un’articolata riflessione sul concetto di arte come mimesi, ossia come imitazione/riproduzione della vita, e sul ribaltamento di questi termini, proprio dell’era contemporanea. In particolare, la mia vuole essere un’analisi di come questo ribaltamento influisca sulla funzione catartica che l’arte esercita a livello personale e sociale. I teatri (e così i concerti, i festival e tutte le forme di aggregazione culturale) sono stati colpiti dalle misure di restrizione anti-pandemiche in modo durissimo, con un danno non solo economico per gli operatori del comparto, ma anche e soprattutto psico-sociologico collettivo.
Biografia – Sabrina Napoleone
Nata a Genova, Sabrina dimostra, fin dall’età di 7 anni, un evidente talento per la scrittura. Durante i primi anni di liceo comincia a scrivere testi di canzoni, dapprima per altri; presto inizia a suonare la chitarra acustica e a comporre testi e musiche per se stessa. Nel 1995, con alcuni amici, fonda la band Aut-Aut in cui gioca il ruolo di compositrice e cantante. In quello stesso anno, con gli Aut-Aut autoproduce l’EP Aria di Vetro. Tra il 1998 e il 2000 compone, registra e autoproduce l’album Anacronismi. L’ attività musicale con gli Aut-Aut, sia in studio di registrazione che live, prosegue con alcuni cambi di line-up durante tutto il periodo degli studi universitari. Nel 2003 Sabrina si laurea con lode in Filosofia presso l’Università degli Studi di Genova. Dal 1999 affianca il teatro alla sua attività musicale, entrando a far parte, fino al 2006, della Compagnia Teatrale Personae di Genova. Nel 2003 gli Aut-Aut si sciolgono e Sabrina continua a comporre da sola senza esibirsi dal vivo, fino al ritorno sulla scena musicale nell’agosto 2007, come finalista per il concorso nazionale per cantautrici Un Mare di Donne. Nel Maggio 2008 è semifinalista al concorso nazionale Just Like a Woman- Premio Janis Joplin. Da allora prosegue un’intensa attività live, tra concerti di brani originali e lo show tributo a Patti Smith, Night at Chelsea Hotel. Nell’aprile 2013, con Toast Records di Torino, pubblica il singolo E’ Primavera, brano selezionato anche dal MEI per la compilation Best of Festival 2013. A giugno 2014 Orange Home Records pubblica La Parte Migliore, il suo primo album solista con la produzione artistica di Giulio Gaietto. L’album è finalista per l’assegnazione delle Targhe Tenco 2014 nella sezione Migliore Opera d’Esordio. A dicembre 2014 Sabrina Napoleone & Band sono stati in tour nei più importanti club italiani insieme a Lene Lovich, artista di culto della scena new wave internazionale. A dicembre 2017, esce-ancora con Orange Home Records- Modir Min, il secondo album solista, con la produzione artistica di Giulio Gaietto e la collaborazione di Raffaele Abbate. Segue un intenso tour musicale e un ottimo riscontro da parte della critica più attenta alle produzioni non mainstream. Autrice definita dalla critica “iconoclasta”, “potente” e “qualcosa di totalmente diverso”, Sabrina coniuga nel momento creativo la canzone d’autore, intesa nel senso più alto del termine, con sperimentazioni elettroacustiche di matrice rock. Oltre all’attività artistica svolta in prima persona, Sabrina si è spesso impegnata nell’organizzazione di eventi a carattere artistico-culturale. Nel 2011 fonda, insieme a colleghe musiciste e cantautrici, Lilith Associazione Culturale con cui porta avanti numerosi progetti cultural/musicali, tra i quali il Lilith Festival, divenuto ormai la maggiore manifestazione nazionale dedicata alla musica d’autrice.
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Berlin Babylon Project (note)
Frutto maturo di un percorso di ricerca sperimentale del musicista e produttore toscano Salvatore Papotto, Il Berlin-Babylon Project è uno spettacolo visionario, oscuro e ipnotico, che rivisita in chiave originale gli esiti più felici della French house. Si tratta di uno show unico che unisce in un’ipotetica linea le due capitali che, in epoche differenti, sono state il crocevia dei movimenti artistico-culturali più significativi, coniugando sonorità industrial, techno e jungle propriamente berlinesi a suoni percussivi e suggestioni mediorientali. La performance live, di immediata resa scenica e acustica, innesta su basi elettroniche sapientemente confezionate dall’artista un instant composing melodico, realizzato in tempo reale attraverso campionamenti e loop-station, con l’apporto del basso elettrico che funge da prezioso collante. Le influenze sono innumerevoli: dai Chemical Brothers ai Daft Punk, passando per gli Air, con dichiarate citazioni degli Einstürzende Neubauten. Salvatore Papotto vanta una collaborazione con i Twelve, duo formato dai dj Danny Lloyd e Alessio Verani con i quali ha scalato le classifiche di Inghilterra, Germania e Giappone. Parallelamente alla direzione di un’etichetta discografica indipendente, La Stanza Nascosta Records, S.P. ha deciso di avventurarsi in una ibridazione musicale che ha in comune con il jazz (che l’Autore frequenta da una vita, essendosi diplomato all’Accademia nazionale del Jazz di Siena) il momento dell’improvvisazione, con il rock (di cui P. è un habitué, storica la collaborazione con i Madame du Bois) la forma canzone; il quid pluris è dato delle dinamiche dance, energetiche, godibili ed estremamente ballabili. Nell’ottobre 2019 il Berlin Babylon Project diventa un disco, Level One, anticipato dal singolo Evolution, prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records. Evolution, che si muove tra sonorità chill-out e downtempo à la Groove Armada, è accompagnato dal videoclip ufficiale, per la regia di Irene Franchi, che affianca il musicista nel progetto. Con l’ingresso nel progetto della filmaker e fotografa professionista Irene Franchi, il Berlin Babylon Project diviene, a tutti gli effetti, uno spettacolo multimediale, arricchito dalla realizzazione/gestione in tempo reale di video fondali dalle atmosfere visionarie, in perfetta simbiosi con il tappeto musicale. Nell’album, prevalentemente strumentale, figurano anche due episodi cantati: In the mirror (testo e chitarre di Leonardo Guelpa, in arte Clyde, e musica di Papotto), che vede la partecipazione di Selene Cioffi e Tired river, (testo di Claudia Erba e musica di Papotto) interpretata da Marialaura Specchia, già voce dei Verily So.