Roman Krznaric e l’importanza dell’Empatia
“In tutta Europa, oggi, la recrudescenza di un certo populismo di destra sta resuscitando il vecchio spettro dell’antisemitismo e della discriminazione contro gli zingari e i musulmani. Inoltre, l’individualismo neo-liberale e l’erosione dei servizi pubblici sta alimentando una cultura dell’indifferenza che non si era più riscontrata dal diciannovesimo secolo, per cui siamo sempre più insensibili alle tragedie sociali come la povertà infantile. IL PERICOLO È CHE DIVENTIAMO SPETTATORI DELLA SOFFERENZA UMANA.”
Viviamo in una società in cui siamo sempre più connessi ma, allo stesso tempo, sempre più disconnessi. Ci disconnettiamo dalle relazioni umane profonde, ci disconnettiamo dall’ascolto, ci disconnettiamo dalla comprensione del mondo interiore di chi ci circonda, ci disconnettiamo dalla compassione verso la sofferenza altrui. Le rivoluzioni più grandi avvengono sempre grazie a piccoli cambiamenti. Sguardi interessati, parole vere, condivisione di stati d’animo, forse basta così poco per invertire il senso di marcia e generare un cambiamento sociale, è questo il messaggio del libro. Viviamo nel secolo dell’individualismo, nel secolo dell’indifferenza… è il momento di iniziare a praticare una cultura diversa, quella dell’empatia.
Roman Krznaric in “EMPATIA. Perché è importante e come metterla in pratica” (Armando Editore, 2018, pp. 240, euro 15) tratta il tema dell’empatia da un punto di vista estremamente ampio: sociale, culturale, psicologico, neurobiologico.
Per rispondere alla domanda “come ha fatto l’essere umano a divenire sempre più individualista e poco incline ad ascoltare e comprendere l’altro?”, l’autore osserva l’attuale funzionamento della società, della cultura Occidentale dominante, ma anche il funzionamento del cervello dal punto di vista neurologico e psicologico. Stereotipi, pregiudizi, consumismo, veicolazione del modo di fare informazione, distanza reale (e non virtuale) tra gli individui, cultura dell’individualismo e della superficialità, ci fa notare l’autore, hanno spinto l’uomo ad allontanarsi da ciò che di più radicato, a livello ontogenetico e filogenetico: c’è in lui la tendenza alla cooperazione, la tendenza all’empatia.
Krznaric ci stimola a riflettere sul significato di empatia, sull’importanza che riveste, sul perché sia davvero necessaria metterla in pratica, per superare tutte le barriere di odio e paura che via via permeano sempre più la nostra società. L’autore ci dona importanti riflessioni ma non ci lascia in preda a pure digressioni intellettualistiche, perché mosso dall’obiettivo di esprimersi anche a livello pragmatico e sentimentale, ci fornisce importanti strumenti per migliorare ed accrescere il nostro potenziale empatico. Nella piena convinzione che vi sia ancora tempo per liberare la mente dai pregiudizi, che vi sia sempre tempo per risolvere i conflitti relazionali e politici, che vi sia sempre tempo per imparare ad ascoltare e a comprendere ogni altro essere umano con cui condividiamo il pianeta.
Un libro che insegna l’importanza di comprendere i bisogni e i sentimenti degli altri così come dei propri, un libro che stimola a essere autentici, un libro che sussurra con leggerezza quanto sia importante ricominciare a essere umani. Un libro da leggere assolutamente.
Lavinia Narda