RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI di Francesco De Masi e Simone Calamai
Ingranaggi perfetti che sono parte di un meccanismo che fa funzionare il tutto ma che a un certo punto si inceppano o addirittura si rompono, creando un malfunzionamento generale che può essere riparato, come un trenino elettrico, o danneggiare il sistema per sempre, come nel caso di una mente umana. Francesco De Masi e Simone Calamai in RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI (Youcanprint, 2017) questi ingranaggi li analizzano pezzo per pezzo, ci conducono con leggerezza e fiducia all’interno di storie intrecciate, descritte con l’attenzione minuziosa di chi è abituato e dedito a osservare e a penetrare nelle cose e nella personalità dei personaggi: le parole sono gentili e usate lievi ad accarezzare i volti di questi uomini e donne “ultimi”, peccatori.
Man mano ci adageremo ingenui in questa culla di serenità, e sarà veramente troppo tardi quando vedremo davanti ai nostri occhi l’orrore della cruda verità. Matthew Gualtieri, Sorry, Edmond Davidson, Ronilde, Giulio Castillo, David Joshua compiono, cambiano e consumano i loro destini, ognuno di loro combatte con quel pezzo che ha bloccato gli ingranaggi causando l’errore e il malfunzionamento, proprio nel momento esatto in cui tutto sembrava stranamente perfetto. Ma il difetto deriva proprio dalla loro condotta di delinquenti, ladri, assassini e puttane… e, mentre chiedono a Dio la remissione dei peccati, accade ciò da cui non si può più tornare indietro.
Ogni capitolo, all’interno dei due atti, rispetta una connessione armonica con il successivo. Nonostante lo scenario cambi visibilmente, il filo conduttore che li unisce rimane saldo e limpido nella narrazione, che ci rende sempre più intimi con i vari personaggi fino al dolore finale. Ognuno di loro tenterà di salvarsi, ognuno di loro cercherà di arrivare al mare.
Marianna Zito