QUELLO CHE NON HO… l’ho trovato al Colosseo di Torino
1995. Napoli. Quella volta che Neri Marcoré ascolta Fabrizio De André in concerto e scopre per caso gli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini.
2018. Torino. Quella volta che Neri Marcorè fa incontrare – sul palco del Teatro Colosseo – Le Nuvole di Faber e La Rabbia di Pier Paolo Pasolini nello spettacolo Quello che non ho con la regia di Giorgio Gallione.
Marcorè canta e suona la chitarra, accompagnato dalle voci e dalla musica dei tanto bravi Pietro Guarracino, Vieri Sturlini e Giua (divina!), sperimenta così il teatro canzone diventando narratore delle profezie di Pasolini e cantore dei versi di De Andrè.
Marcoré denuncia la realtà moderna, racconta un’Italia che va In direzione ostinata e contraria; la preistoria profetizzata da Pasolini diventa, oggi più di ieri, denuncia di un mondo bizzarro e scatenato. Si racconta la storia dei bambini rom che vagano per il mondo, nomadi in un mondo che vuole nazioni e confini.
“Porto il nome di tutti i battesimi
Ogni nome il sigillo di un lascia passare
Per un guado una terra una nuvola un canto
Un diamante nascosto nel pane
Per un solo dolcissimo umore del sangue
Per la stessa ragione del viaggio viaggiare…”
Guardiamo il mondo con occhi diversi ascoltando la storia della plastica che galleggia, dei rifiuti, delle scorie, dei cellulari e delle morti nel Congo per il preziosissimo coltan.
Pasolini denunciava i beni che rendono superflua la vita, ciò che non possiamo fare a meno di avere o almeno di desiderare, alla massificazione oppone la coscienza che l’unico colore dell’uomo è nella gioia di affrontare la propria oscurità.
De André descriveva Le Nuvole che vanno e vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo.
Marcoré ci dà speranza: produciamo orrori, ma scopriamo che le lucciole di Pasolini scomparse e uccise dall’inquinamento, ci sono ancora, certo si vedrebbero di più se ci fossero meno lampioni e meno auto, ma ci sono. E possiamo guardarli incantati.
Scopriamo la bellezza, la meraviglia della bellezza: le opere d’arte, i quadri e i libri.
E forse riusciremo di nuovo a volare…
…su questa prateria per correre più forte della malinconia.
Rosa Lia Lauria