“Quando le stelle caddero nel fiume”: un emozionante racconto alla Cittadella degli Artisti a Molfetta
Una narrazione intensa e necessaria quella vissuta nella suggestiva cornice della Cittadella degli Artisti a Molfetta dove è andato in scena lo spettacolo “Quando le stelle caddero nel fiume”, una coproduzione della Compagnia del Sole e dei Teatri di Bari, basato sull’omonimo romanzo di Paolo Comentale. Adattata per il palcoscenico dalla drammaturgia di Marinella Anaclerio e diretta da Alessandro Maggi, l’opera si propone come una riflessione profonda e provocatoria sulle pagine oscure della nostra storia, andando a toccare temi importanti, come quello della responsabilità morale e civile.
Una scenografia volutamente essenziale, ma incredibilmente evocativa, fa da sfondo ad uno degli eventi più drammatici del colonialismo italiano: il massacro di Debre Libanòs. Tra il 21 e il 29 maggio 1937, l’esercito fascista compì un’atroce strage di cristiani in Etiopia, un episodio rimasto troppo a lungo ai margini della memoria pubblica nonostante la sua atrocità. Maggi decide di portare questo crimine dimenticato sul palco, con l’intento di stimolare una riflessione profonda e mai scontata sulla giustizia, sulla violenza e sul dovere di ricordare.
Sul palco, gli attori Flavio Albanese, Augusto Masiello e Massimiliano Di Corato offrono una performance straordinaria nei panni di tre soldati fascisti, protagonisti di una notte di tormenti e di interrogativi esistenziali. La loro interpretazione, carica di intensità emotiva e fisicità, cattura e si confronta non solo con il proprio ruolo nell’esecuzione di ordini disumani, ma anche con i fantasmi della propria coscienza.
La drammaturgia si sviluppa attraverso dialoghi incisivi e penetranti, che alternano momenti di crudezza storica a riflessioni più intime e universali, accentuata da un uso sapiente delle luci, e contribuisce a creare un’atmosfera densa di tensione, quasi ipnotica, che trasporta il pubblico in quella notte africana carica di mistero e di dolore. Una delle scene centrali si svolge attorno alla figura di un maresciallo marconista, chiamato a rispondere per una missione speciale il cui significato si rivelerà poco alla volta, mettendo in luce non solo i fatti, ma anche le contraddizioni morali che li circondano.
“Quando le stelle caddero nel fiume” diventa una denuncia della sistematica rimozione di episodi scomodi dalla nostra memoria e un invito a confrontarci con il passato per non ripetere gli stessi errori. Un viaggio emotivo e intellettuale che lascia il segno, capace di parlare tanto al cuore quanto alla mente portando ognuno di noi a interrogarsi e riflettere sul proprio ruolo nella memoria storica della società civile.
Lucia Amoruso
Fotografia di Giacinto Mongelli